Manovra, Di Maio: "Spread a 400 è un modo per terrorizzare i cittadini"
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Manovra, Di Maio: "Spread a 400 è un modo per terrorizzare i cittadini"

mercoledì 10 ottobre, 2018

Roma, 10 ottobre – “Un modo per terrorizzare i cittadini”, così Luigi Di Maio, vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico ha definito il possibile scenario di uno spread che raggiunga quota 400 punti. Parole, quelle del capo politico del M5S, che fanno il paio con l’apertura dei mercati odierna, la quale ha visto il differenziale tra Bund e Btp attestarsi poco al di sopra di quota 300, uno dei valori più alti mai registrati nell’ultimo quinquennio.

Per Di Maio, lo spread è stato tra i 270 ed i 330 sin dall’insediamento del nuovo esecutivo, a causa di un pregiudizio generalizzato da parte dell’establishment, asseritamente contrario ad un governo “giallo-verde”. Il vicepremier, ad ogni modo, si è detto particolarmente ottimista, assicurando che dopo aver fornito le adeguate spiegazioni all’Unione Europea, la situazione tornerà a normalizzarsi.

Non sono in programma, in ogni caso, passi indietro. Se le parole pronunciate da Savona nella giornata di ieri, quando aveva parlato di possibili aggiustamenti alla manovra nel caso di aumento oltre quota 400 dello spread, avevano fatto presagire dei possibili correttivi, così non sarà. Di Maio, infatti, ha ribadito come non siano ammessi cambi di direzione: “O facciamo un atto di coraggio, o andiamo a casa. Io non rinuncio a quota 100 ed alla riforma Fornero” ha dichiarato.

Anche Matteo Salvini, l’altro vicepremier, ha confermato che sulla manovra non ci sarà nessun dietrofront: “ora perché qualcuno a Bruxelles dice che non bisogna cambiare la legge Fornero, io devo prendere in giro milioni di italiani? La smonteremo pezzo per pezzo” ha dichiarato il leader del carroccio. “E se lo spread dovesse volare” ha proseguito Salvini “io andrò avanti”.

Il numero uno leghista ha poi annunciato che il Governo ha in programma di detassare chi investe in titoli di Stato: condizioni agevolate per aiutare chi si affida ai titoli italiani, al fine di evitare che – come spesso accade – “i risparmiatori vadano ad aiutare economie straniere e non le imprese ed i fondi pensione italiani”. Per Salvini, basterà ridurre le tasse per chi investe nel proprio Paese per attuare un tale programma.

E intanto, mentre è arrivata la terza bocciatura alla manovra da parte dell'Ufficio parlamentare di bilancio (dopo quelle della Corte dei Conti e di Banca d'Italia), e mentre proseguono i contrattacchi delle forze di maggioranza a chiunque contesti la nota di aggiornamento al DEF, il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, ha oggi spiegato quali siano le effettive coperture previste per i prossimi due anni. Per il 2019, si tratterà di 15 miliardi di euro, di cui 6,9 provenienti da tagli alla spesa e 8,1 aumenti delle entrate. Nel 2020, invece, saranno 7,8 miliardi egualmente ripartiti tra tagli e nuove entrate, che nel 2021 saliranno a 9,9 miliardi.

Paolo Fernandes

Foto: yahoo.com


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