Manovra, Tria: non bisogna farsi influenzare da "volatilità di breve termine"
Economia Lazio Roma

Manovra, Tria: non bisogna farsi influenzare da "volatilità di breve termine"

mercoledì 10 ottobre, 2018

ROMA, 10 OTTOBRE - Oggi al Quirinale è previsto un vertice sulla manovra economica. Presenti, oltre il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, anche il Premier, Giuseppe Conte, i due vicepremier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, il Ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, il Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, la Ministra della Difesa, Elisabetta Trenta, il Ministro dell'Economia, Giovanni Tria, il Ministro per gli Affari Europei, Paolo Savona, e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Giancarlo Giorgetti.

Già questa mattina Tria aveva difeso la manovra davanti alle Commissioni Bilancio riunite alla Camera: “La salita dei rendimenti sui titoli di stato desta certamente preoccupazione ma voglio ribadire che si tratta di una reazione eccessiva e non giustificata rispetto ai fondamentali dell'economia italiana”, infatti è tra gli obiettivi del governo quello di mantenere un livello di inbebitamento “analogo” a quello degli anni precedenti. Secondo il Ministro "non dobbiamo lasciare che la volatilità di breve termine dei mercati offuschi la nostra capacità di formulare valutazioni e previsioni equilibrate".

Tria aveva continuato: "Auspichiamo quindi una mutua e proficua collaborazione nel processo di valutazione dell'imminente legge di bilancio tenendo in considerazione i rilievi e le osservazioni dei soggetti competenti. Continueremo a costruire un clima collaborativo nella consapevolezza che tutte le misure possono dispiegare a pieno i propri effetti solo in un quadro di coordinamento istituzionale". E aveva sottolineato: "il nostro intervento si muove nella cornice istituzionale europea. La modifica al sentiero di convergenza verso il MTO è uno degli strumenti messi a disposizione nell'ambito della governance comunitaria recepiti dal nostro ordinamento per permettere ai paesi membri di meglio adattare e valutare le proprie politiche in base a mutati contesti macroeconomici".

Tria aveva dato delle indicazioni sulle coperture necessarie a sostenere la manovra da 36,7 miliardi: nel 2019 22 miliardi provenienti da maggior deficit e per 15 miliardi tra tagli (6,9 miliardi) e maggiori entrate (8,1 miliardi), nel 2020 7,8 miliardi (divisi a metà tra taglie e maggiori entrate) e nel per il 2021 4,7 miliardi provenienti dai tagli e 5,2 miliardi dalle maggiori entrate.

Sulla flat tax Tria aveva dichiarato che costerà “0,6 miliardi nel 2019, 1,8 nel 2020 e 2,3 nel 2021”, ma è poi stato corretto dal Ministro dell’Interno, Matteo Salvini: "il costo per la flat tax sarà di 1,7 miiardi di euro e non di soli 600 milioni", inoltre "lunedì arriverà il decreto fiscale, i numeri saranno scritti e non mentono".

Infine sui  tecnici del Mef: "Nessuno ha voluto mettere in dubbio le capacità tecniche dell'Upb ma credo che il rispetto istituzionale vada in tutte le direzioni". Tria aveva continuato: "I modelli del Mef non sono inferiori a quelli degli altri. Credo che l'Upb [Ufficio parlamentare di bilancio, ndr] abbia rispetto per le nostre stime e ha fatto osservazioni puntuali e nel pieno rispetto noi abbiamo risposto. Qui stiamo parlando del ministero dell'Economia e di strutture tecniche che da anni stimano queste cose".

Anche il Premier, Conte, si era detto molto sicuro delle stime previste dai tecnici del suo governo: "Vedremo, dopo la cabina di regia, se le stime risulteranno irrealistiche...".

I chiarimenti del governo non erano, però, bastati alle opposizioni. Il deputato del PD, Stefano Ceccanti, aveva commentato la replica di Tria, dopo la bocciatura dell’ Upb: “E’ all’apparenza ragionieristica ma nella sostanza evanescente, perché basata su pie aspirazioni non suffragate da dati concreti. Non a caso continua a non rispondere sulle circostanze eccezionali e sul ciclo negativo quindi sulla violazione dell’articolo 81 confermata dalle pagine 40 e 41 del testo Upb. Non ci siamo. Il Governo a testa bassa contro il mondo, le parole contro i fatti”.

Nel pomeriggio sono arrivati altri attacchi alla Manovra anche da Forza Italia, alleata della Lega alle amministrative. Mariastella Gelmini, Capogruppo di FI alla Camera dei Deputati ,ha dichiarato: "Abbiamo detto a Conte che questa manovra mette a repentaglio i conti pubblici e i risparmi degli italiani”. Ha fatto eco alla Gelmini Anna Maria Bernini, la Capogruppo di FI al Senato: "In questa manovra non c'è la flat tax, siamo molto preoccupati per quello che sta succedendo sui mercati. Ci confronteremo con la Lega e chiederemo a Salvini di cambiarla in Aula".

Fonte immagine: ilfattoquotidiano.it

Fabio Di Paolo


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