Notte di scontri a Tripoli, la battaglia dei ribelli continua
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Notte di scontri a Tripoli, la battaglia dei ribelli continua

domenica 21 agosto, 2011

 TRIPOLI, 21 AGOSTO 2011-Si fa sempre più intensa la battaglia per la conquista di Tripoli; da ieri i ribelli hanno invaso la capitale, e nelle ultime ore il crescendo di spari ed esplosioni sembre non avere fine; gli scontri impazzano nei sobborghi di Tajoura, Soug Jomaa e Arada, e secondo i residenti, dopo la fine del digiuno imposto dal Ramadan, sarebbero scese in piazza, nella notte, numerose persone.[MORE]

Alcuni affermano di aver ricevuto un sms del regime, con un invito ad attivarsi per "eliminare" quegli "agenti armati", che sono stati definiti dalla televisione di stato "gruppi di poche decine di infiltrati", "tunisini, algerini e egiziani" che il governo aveva già provveduto a fermare.

"Tripoli è al sicuro, Gheddafi è il tuo leader" : sono questi gli unici slogan che continuano a essere ripetuti all'infinito dai portavoce del Colonnello. Secondo le poche, frammentarie voci che continuano a susseguirsi in Occidente, il rais starebbe preparando la fuga; non ne sono molto convinti negli Stati Uniti. Gheddafi resisterà fino all'ultimo, anche con una sanguinosa offensiva che potrebbe coinvolgere i civili, pensano gli americani.

E uno scenario del genere spaventa anche i ribelli, che intanto invadono il web con messaggi incintanti alla rivoluzione; "Tripoli è il tuo momento", scandiscono a ripetizione, mentre alla radio annunciano la notizia, non confermata da nessun altra fonte, che l'aereoporto internazionale della città sarebbe in mano agli insorti da ieri.

Nella confusione generale, intanto, a prendere la via della fuga sarebbe stato Abdelassam Jalloud,uno dei fedelissimi di Gheddafi, ex numero due libico, che sembra dovrebbe trovarsi addirittura a Roma.

Gli echi della guerra libica, nel frangente, si sono fatti sentire anche in Tunisia, dove un gruppo di ribelli libici armati ha ingaggiato scontri con la polizia. Sul fronte orientale,si combatte ancora per il petrolio di Brega. Se fino a ieri la città sembrava quasi in mano agli insorti, il loro portavoce militare, colonnello Ahmed Omar Bani, ha fatto sapere però in serata che per risparmiare le vite dei combattenti dagli intensi bombardamenti del regime, è stato deciso di abbandonare il campo.

Simona Peluso


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