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Pescatori uccisi: Incidente diplomatico tra Italia e L'india

Tammaro Caso
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Pescatori uccisi: Incidente diplomatico tra Italia e L'india
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 ROMA 19 FEBBRAIO 2012-  <<Signori e signori vi mando un abbraccio...mi assento per qualche ora o forse per qualche giorno, alla prossima!!!>> questo l'ultimo post di Massimiliano Latorre, uno dei due marinai italiani trattenuti dalle autorità indiane, sul suo profilo Facebook l'11 febbraio, alle 16.48.

Massimiliano Latorre, 44 anni di Taranto, e Salvatore Girone, di Bari, sono i due marò del Reggimento San Marco trattenuti dalle autorità locali co l'accusa di aver ucciso due semplici pescatori: li hanno scambiati per due pirati.

Tra le autorità italiane ed indiane è già scoppiato un caso diplomatico:

<< Atti unilaterali da parte della polizia indiana, i militari hanno l'immunità>> così attacca la Farnesina alla notizia del sequestro dei due militari italiani.

L'incidente è avvenuto al largo di Kerala, nell'Oceano indiano: due uomini hanno tentato di Abbordare una nave mercantile italiana, i due militari della "Enrica Lexie" hanno sparato credendo che i due indiani fossero dei pirati.[MORE].

Secondo l'agenzia Adnkronos fonti qualificate italiane affermano che i due marò accusati di aver ucciso due pescatori si trovano attualmente nel circolo ufficiali della Marina indiana - accompagnati dal Console generale d'Italia in India, Giampaolo Cutillo, e dall'addetto militare italiano presso l'ambasciata di Delhi Ammiraglio Franco Favre - e continuano a ribadire la loro versione originaria dei fatti. Ovvero che sono stati attaccati da un peschereccio con a bordo 5 persone armate..

Il dirigente della polizia indiana K Padmakumar ha reso noto che i due marò sono stati trasferiti a Kollam, sempre nel Kerala.
<<Stanno cooperando. Dal momento che si tratta di un caso sensibile, dobbiamo raccogliere dichiarazioni dettagliate. Ma loro non hanno mai creato ostacoli a tal fine>>, ha aggiunto in seguito.

S.M. Krishna, ministro degli Esteri indiano, ha preteso la collaborazione da parte dell'equipaggio e la consegna dei due militari.

<<''Le informazioni in nostro possesso indicano chiaramente che i pescatori indiani non avevano armi o munizioni a bordo della loro imbarcazione>>, ha detto il ministro indiano, testimoniando a Terzi <<la forte reazione e agitazione dell'opinione pubblica nel Kerala>> per la morte dei due pescatori Ajesh Binki, di 25 anni, e Jalastein, di 45.

Secondo il ministro degli Esteri indiano la nave si trovava in acque indiane non internazionali, quindi la giurisdizione spetta all'India non ad un tribunale internazionale.

<<La legge indiana seguirà il suo corso per stabilire se l'equipaggio della nave italiana Enrica Lexie ha ucciso i due pescatori>> ha poi chiarito alla stampa locale.

La Farnesina spiega che la riunione di questa mattina <<non ha permesso di raggiungere una posizione condivisa>>. Nella nota si precisa inoltre che i titolari degli esteri, della difesa e della giustizia <<Continuano a seguire direttamente gli sviluppi del caso che vede coinvolto l'equipaggio della nave di bandiera italiana Enrica Lexie, tenendone informato costantemente il Presidente del Consiglio Monti>>. 

L'Italia ha ribadito all'India che <<la presenza di militari a bordo di navi mercantili è regolata da una specifica legge italiana che risponde anche alle esigenze delle risoluzioni delle Nazioni Unite in materia di lotta alla pirateria>> e ricordato <<che i militari sono organi dello Stato italiano e che pertanto godono dell'immunita' dalla giurisdizione rispetto agli Stati stranieri>>.

 <<I contatti e la collaborazione tra i due Governi sono ritenuti essenziali ai fini dell'accertamento dei fatti, di fronte ad atti unilaterali che sono in corso da parte delle autorità di polizia. L'assistenza e la tutela dei nostri connazionali coinvolti è assicurata dal Console Generale d'Italia a Mumbai che, in contatto con l'Unità di Crisi della Farnesina e in collegamento con gli esperti dei tre Ministeri, è presente a tutte le attività poste in essere dalle forze dell'ordine locali>>, conclude la nota delle autorità italiane.

Anche il ministro della Giustizia Paola Severino riconosce che la situazione è grave.<<Abbiamo trattato tutta la notte - ha detto al programma 'In mezz'ora' di Raitre -. Abbiamo in India delle persone inviate dal ministero degli Esteri, della Difesa e della Giustizia Certamente la situazione non è tranquillizzante. Abbiamo comunque un'idea molto precisa: il fatto è avvenuto in acque internazionali, su una nave che batte bandiera italiana, quindi la giurisdizione è italiana>>.

(Foto da Adnokros.it e facebook)

 TAMMARO CASO


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Scritto da Tammaro Caso

Giornalista di InfoOggi

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