Riforme Senato, seduta no stop fino a sera
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Riforme Senato, seduta no stop fino a sera

giovedì 7 agosto, 2014

ROMA, 7 AGOSTO 2014 – È previsto per domani il voto definitivo sul ddl Boschi, ma fino ad allora il Senato ha proclamato, per voce dei capigruppo, una seduta no stop fino al termine della votazione. La Seduta è partita questa mattina alle 9:30 e durerà fino a conclusione degli emendamenti; indiscrezioni vedono presente, in giornata, anche il premier Matteo Renzi.

Seduta no stop: entro domani il voto finale

Sarà rispettato quanto annunciato la settimana scorsa dai capigruppo: entro l’8 agosto si avrà il voto definitivo sul ddl, ma si temono sorprese in Aula. In particolare si sospetta di un distacco parlamentare da parte dei “frodisti” di FI, guidati da Raffaele Fitto e un “attacco” dei franchi tiratori, temuto da Giorgio Tonini, vice capogruppo al Senato, dopo l’elezione della scorsa notte.

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Approvato emendamento Sel. Finocchiaro: "privo di normativa e illogico"

Nella serata di ieri, infatti, il Senato ha approvato il cambiamento dell’art. 30 che modifica l’art.117 del titolo V. In base a quanto stabilito dallo scrutinio segreto, lo Stato potrà esercitare una “clausola di supremazia” verso le Regioni ‹‹quando lo richieda la tutela dell'unità giuridica o economica della Repubblica, ovvero la tutela dell'interesse nazionale››. L’approvazione è avvenuta con 176 voti favorevoli, 33 contrari e 18 astenuti.

Immediate le polemiche per l’approvazione dell’emendamento di Sel che inserisce tra le competenze regionali anche una ‹‹rappresentanza di parlamento di minoranze linguistiche›› che Anna Finocchiaro, senatrice del PD, definisce ‹‹privo di normativa e illogico››. Il cambiamento delle competenze legislative tra Stato e Regione pone in forte diminuzione l’autonomia regionale a favore dello Stato che potrà intervenire in campo finanziario e tributario, sulla pubblica amministrazione, sulla produzione, il trasporto e le infrastrutture purché rappresentino un prevalente interesse nazionale.

Referendum: abbassamento delle firme a 500mila

Infine, sui Referendum, la Finocchiaro e Calderoli hanno presentato un emendamento che propone l’abbassamento delle firme da 800mila a 500mila, lasciando l’abbassamento del quorum per l’approvazione solo nel primo caso. Questa linea ha già trovato il parere negativo di Sel, che ha annunciato dei subemendamenti.

Erica Benedettelli

[immagine da termometropolitico.it]


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