ROMA, 9 MARZO 2016 – In un rapporto dal titolo “Infanzia sotto assedio”, stilato da Save the Children, è emerso che sono circa 250.000 i bambini che vivono nelle città assediate in Siria tra malattie, fame e la possibilità di essere arruolati per combattere già all’età di 8 anni. Ma purtroppo non finisce qui. Perché, sempre secondo il rapporto, nel solo 2015 il 22% dei bombardamenti è avvenuto in aeree assediate e il 46,6% delle vittime in queste zone sono riconducibili a coloro che hanno fino a 14 anni. Dati che fanno certamente riflettere, soprattutto se si aggiunge il fatto che in queste particolari zone vi è anche stato un drastico aumento dell’uso di droga, degli abusi sessuali sugli adolescenti e dei matrimoni precoci.
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Valerio Neri, direttore generale di Save the Children, ha così dichiarato: «I bambini stanno morendo per mancanza di cibo, di medicine o per cause assurde come l’ingestione accidentale di veleni mentre scavano alla ricerca di qualcosa da mangiare. I bambini vivono in vere e proprie prigioni a cielo aperto dove i cecchini sparano a chiunque tenti di scappare(…). Stanno pagando il prezzo dell’immobilismo del mondo».
Alessio Crapanzano
(FOTO: internazionale.it)
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