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Un parroco di Genova Sestri Ponente è stato arrestato per reati sessuali e spaccio di cocaina

Sergio Bagnoli
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Un parroco di Genova Sestri Ponente è stato arrestato per reati sessuali e spaccio di cocaina
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Genova, 15 maggio 2011 - E' stato arrestato ieri mattina dai Carabinieri di Genova su mandato del magistrato del Tribunale del capoluogo ligure Annalisa Giacalone con la pesante accusa di violenza sessuale e cessione di sostanze stupefacenti: a finire nei guai Don Riccardo Seppia, parroco della moderna chiesa dello Spirito Santo nel popoloso quartiere di Via Calda a Sestri Ponente, una delle grandi periferie industriali del Ponente genovese. [MORE]

Da un po' di tempo gli abitanti dei falansteri in cui è immersa la chiesa di cui l'arrestato è parroco sospettavano qualcosa sì da iscrivere altrove a catechismo i propri pargoli, ma forse mai avrebbero pensato, neanche lontanamente, che, secondo l'accusa, Don Riccardo induceva un giovane sedicenne ad intrattenere con lui rapporti intimi in cambio di cocaina. Secondo i Carabinieri di Milano, che iniziarono tempo fa ad indagare su un traffico di sostanze stupefacenti tra la Lombardia e la Riviera Ligure, era Don Riccardo ad invitare l'adolescente a casa sua blandendolo con frasi del tipo: “ Vieni, ho della neve per te!”. Forse, addirittura, Don Riccardo aveva coinvolto nei suoi giri viziosi ben più di un adolescente soltanto. Don Riccardo ha cinquantun anni ed è sacerdote da ventisei anni cioè dall'Ottobre 1985. Dopo nove anni in cui ricoprì l'incarico da Vice- parroco a Recco e Genova- Quinto, nel 2004 ebbe la sua prima parrocchia da titolare in Val Brevenna, una sperduta valle con tanti minuscoli paesini svuotati dall'emigrazione degli anni sessanta del novecento, incastonata nelle più recondite plaghe dell'Appennino ligure.

Dal 2006 era parroco allo Spirito Santo. Ieri sera, a poche ore dall'arresto, l'Arcivescovo di Genova, e Presidente della Cei, Cardinale Bagnasco ha voluto anche fisicamente dimostrare la propria vicinanza ai fedeli di Sestri Ponente e si è recato allo Spirito Santo per celebrare la messa pre- festiva del tardo pomeriggio. Durante l'Omelia, dopo aver riassunto a favore dei presenti le tristi vicende della mattinata, Mons. Bagnasco ha affermato di “ provare, a nome di tutta la Chiesa, tristezza, dolore, imbarazzo e vergogna ed ha assicurato la propria vicinanza fraterna alle famiglie che dovessero soffrire a causa del comportamento inqualificabile di un suo sacerdote”. Ha poi affidato le redini della Parrocchia al Vicario Don Roberto Ghiara ed ha reso noto di aver preso alcuni provvedimenti, previsti in questi casi dal Codice di Diritto Canonico e voluti proprio dall'allora Cardinale Ratzinger, contro il prete arrestato.

Don Riccardo è stato sospeso dall'esercizio del Ministero sacerdotale e da ogni impegno in tal senso. Gli è stata pure revocata temporalmente la possibilità di somministrare sacramenti e di confessare. Molto severi, dunque, i provvedimenti adottati dal Presidente dei Vescovi italiani Cardinal Bagnasco, di un tenore cioè diverso dall'atteggiamento riservato, invece, da Mons. Mario Oliveri, Vescovo di Albenga, a Don Luciano Massaferro di Alassio accusato, pure lui, di abusi sessuali nei confronti di una cherichetta di dodici anni. Mons. Oliveri era convinto dell'innocenza di Don Luciano che, in primo grado, fu invece condannato a sette anni ed otto mesi dai Giudici del Tribunale di Savona.
Sergio Bagnoli 
 


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Scritto da Sergio Bagnoli

Giornalista di InfoOggi

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