Venezuela: scontri a causa dello sciopero civico nazionale
Estero Lazio

Venezuela: scontri a causa dello sciopero civico nazionale

giovedì 20 luglio, 2017

CARACAS, 20 LUGLIO – Resta alta la tensione in Venezuela, dopo lo sciopero civico nazionale proclamato dall’opposizione per protestare contro la riforma costituzionale varata dal governo. [MORE]

Gran parte del Paese sudamericano è rimasta oggi paralizzata: la metropolitana di Caracas ha assicurato solo alcune fasce orarie (e gli stessi cittadini hanno colto l’occasione per protestare tacitamente, come dimostrato da alcuni viaggi paradossalmente compiuti a vuoto dai treni delle linee della Capitale); nelle periferie e nelle altre roccaforti dell’opposizione sono state addirittura erette barricate e bloccato il traffico, anche se le strade erano praticamente vuote e la maggior parte dei negozi ha tenuto le saracinesche abbassate. Molti sono gli scontri registrati tra oppositori del regime e forze dell’ordine, in vari punti del Paese: da segnalare soprattutto la guerriglia di Los Ruices, quartiere residenziale capitolino, dove i manifestanti hanno incendiato un ufficio di polizia. Il governo aveva predisposto un sistema di ispezione e monitoraggio per fare sì che almeno le aziende pubbliche garantissero lo svolgimento regolare dei servizi, ma ciò non è bastato.

Nonostante i disagi in tutto il Paese, il Presidente Nicolas Maduro, durante un intervento trasmesso in tv a reti unificate, ha proclamato lo sciopero “un fallimento totale”, affermando che le aziende nazionali più importanti avrebbero lavorato in completa normalità. Il ministro del lavoro Nestor Ovalles ha però comunque sottolineato l’illegittimità di questa sospensione delle attività lavorative, ritenuta dal Governo non in regola con la legge e pertanto meritevole di sanzioni rigorose ed energiche.

Lo sciopero, di 24 ore, è arrivato pochi giorni dopo il referendum simbolico promosso dalle opposizioni contro il piano del Presidente Maduro di istituire una nuova Assemblea Costituente col compito di riscrivere la Costituzione dando più poteri alla Presidenza stessa, considerata invece già antidemocratica dalle forze anti-chaviste.

 

Francesco Gagliardi

 

Foto: Time


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