Xi Jinping: "Il mondo deve scegliere tra pace e guerra". Trump risponde con un messaggio a Putin e Kim
La parata militare in Cina per gli 80 anni della vittoria nella Seconda Guerra Mondiale diventa teatro di messaggi globali e tensioni geopolitiche
Il presidente cinese Xi Jinping ha dichiarato che "il mondo si trova di fronte a una scelta tra la pace e la guerra", durante il discorso di apertura della parata militare a Pechino, organizzata per celebrare l’ottantesimo anniversario della vittoria nella Seconda Guerra Mondiale.
Xi Jinping accoglie Putin e Kim Jong-un a Pechino
Alla cerimonia in piazza Tienanmen, Xi ha accolto il presidente russo Vladimir Putin e il leader nordcoreano Kim Jong-un, sottolineando il ruolo della Cina come forza di pace e sviluppo: "Nessun bullo potrà intimidirci", ha dichiarato.
Il momento simbolico si è arricchito di una stretta di mano tra Xi e Putin, dopo che i leader hanno camminato insieme lungo il tappeto rosso verso l’ingresso della Città Proibita.
Durante la parata sono stati mostrati diversi armamenti, tra cui il nuovo missile balistico intercontinentale DF-61, capace di trasportare testate nucleari, segnale evidente della potenza militare cinese.
La risposta di Donald Trump: "Saluti a Putin e Kim"
Dal fronte opposto, l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha utilizzato il suo social Truth per commentare l’evento, chiedendosi se Xi avrebbe menzionato il contributo americano durante la guerra:
"Gli Stati Uniti hanno donato enormi risorse e sangue per aiutare la Cina a liberarsi da un invasore ostile", ha ricordato Trump, concludendo con un messaggio provocatorio: "Vi prego di porgere i miei più cordiali saluti a Vladimir Putin e Kim Jong-un mentre cospirate contro gli Stati Uniti".
Pace, guerra e nuovi equilibri globali
Le dichiarazioni di Xi e la replica di Trump mettono in luce le attuali tensioni internazionali: da una parte la Cina che ribadisce il proprio ruolo come potenza globale emergente, dall’altra gli Stati Uniti che osservano con sospetto la vicinanza tra Pechino, Mosca e Pyongyang.
L’evento in Cina non è stato solo una celebrazione storica, ma un chiaro messaggio sul futuro degli equilibri geopolitici mondiali.
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