25 aprile 2014, 69 anni dopo la Liberazione dell'Italia
ROMA, 25 APRILE 2014 - Oggi l'Italia festeggia l'anniversario della Liberazione, 69 anni fa la libertà dall’oppressione nazifascista, a seguito di quel periodo storico da tutti conosciuto come "Resistenza". Un momento cardine della storia del nostro Paese, in cui una lotta "unitaria" contro l'occupazione del nemico ha condotto a quella "insurrezione popolare spontanea" che pone le basi stesse della Repubblica Italiana.
IL 25 Aprile, però, scelto come data simbolo di un periodo ben più lungo, che va dall'armistizio di Cassibile dell'8 settembre 1943 e termina nei primi giorni del maggio 1945, si riferisce alla data in cui fu diramato l'appello per l'insurrezione armata della città di Milano, che era sede del comando partigiano dell'Alta Italia.[MORE]
Un periodo che richiama alla memoria le brigate partigiane che si opposero fortemente ai nazifascisti nell’Italia centro-settentrionale, ma ricorda anche figure "eroiche", e personaggi, che con il proprio impegno civile e politico, contrastarono la dittatura fascista.
Nessuno viene dimenticato in questo giorno, neanche gli "umili eroi" silenziosi che donarono la propria vita in favore della libertà. Le loro gesta risuonano ancora tra le parole scritte da Piero Calamandrei, studioso e giurista, tra i principali ispiratori del Codice di procedura civile del 1940, che scrisse a Kesselring: “Su queste strade se vorrai tornare / ai nostri posti ci ritroverai / morti e vivi collo stesso impegno / popolo serrato intorno al monumento / che si chiama / ora e sempre / resistenza”.
Molti gli eventi in questa giornata volti a ricordare eroi, oppositori e libertà. In questo momento a Roma il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, con il ministro della Difesa e il comandante militare della Capitale, sta rendendo omaggio al Milite Ignoto, e dal Colosseo, poi, partirà il tradizionale corteo dell'Anpi, che sfilerà fino a Porta San Paolo. Ma molti saranno gli itinerari, le passeggiate e i percorsi che toccheranno le zone scenario degli eventi più drammatici di quel periodo, al solo scopo di tenere viva la memoria di chi ha combattuto per la libertà.
(Foto dal sito comune.torino.it)
Katia Portovenero
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