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STRASBURGO, 28 SETTEMBRE 2011 - “Non si può avere un approccio intergovernativo se vogliamo avere un mercato unico”. È con queste parole che il presidente della Commissione europea José Manuel Durão Barroso, nel “Discorso sullo stato dell'Unione”, apre la strada ai discussi eurobond, il tipo di obbligazione tanto auspicata dal ministro delle Finanze italiane Giulio Tremonti che permetterebbe a tutti gli stati della zona euro di avere un tasso comune, facendo emettere titoli di Stato da un'apposita agenzia europea, spostando così la garanzia del debito pubblico dai singoli stati a tutti gli stati membri.[MORE]
Gli eurobond, secondo Barroso, saranno “vantaggiosi” per l'intera zona euro ed il sistema, se adottato dal 2014, potrà dare un gettito annuo di 55 miliardi.
“Una volta che l'eurozona si sarà dotata degli strumenti per garantire integrazione e disciplina, l'emissione di debito comune sarà un passaggio naturale e vantaggioso per tutti” sostiene Barroso.
Partendo dal presupposto che “sono i mercati a dire che dobbiamo avere più integrazione” ha poi annunciato che, nelle prossime settimane, ci saranno proposte “per un quadro unico di integrazione economica nella zona euro”.
Per quanto riguarda la Grecia, Barroso ha rassicurato che il paese “è e resterà un membro della zona euro”.
Parole di sostegno arrivano anche dalla cancelliera tedesca Angela Merkel. Ricevendo il premier greco Papandreou a Berlino ha infatti affermato che il governo di Atene è “sulla buona strada” con il piano di privatizzazioni e con le riforme.
Abbastanza buona la giornata per le borse europee: in leggero rialzo anche Piazza Affari, con l'indice Ftse Mib a +0,48.
Lo spread fra i Btp italiani e i bund tedeschi è attualmente a quota 364 punti, contro i 304,7 spagnoli ed i 2129 greci.
Marta Lamalfa
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