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LECCE, 26 MARZO 2014 - La sezione investigativa ga provveduto questa mattina a confiscare i beni del noto boss mafioso della Sacra Corona Unita Salvatore Buccarella. Il boss è in carcere dal 1988, ma i beni erano stati intestati al padre e alla sorella (anche loro agli arresti).
Complesse le indagini che hanno portato al sequesto, per un ammontare complessivo di 2,5 milioni di Euro tra beni immobili e contanti frutto dell'attività mafiosa. Per mantenere in controllo sui possedimenti (in particolare sulla mega-masseria da 850 metri quadri), i Buccarella utilizzavano prestanome, parenti e amici: insospettabili che non hanno fatto altro che allungare il procedimento investigativo.[MORE]
La famiglia non faceva altro che riciclare i soldi ottenuti con le proprie attività illegali nel mattone, ottenendo così un ritorno ovviamente ben lontano dalle proprie dichiarazioni dei redditi. Fiumi di denaro arrivavano nelle tasche dei Buccarella tra il 1988 e il 1995.
La zona di influenza era Brindisi (in particolare la provincia), dove bastava far sapere in giro che quel terreno o quella villa appartenessero al boss per consentire allo stesso di entrarne in possesso. Ora, dopo più di trent'anni, arriva la svolta dei beni sequestrati.
L'iniziativa della DIA di Lecce si inserisce in un'attività di lotta alla mafia che ha portato nelle casse dello Stato 40 milioni di Euro solo nel 2013: un vivo ringraziamento a tutte le forze dell'ordine che, con mezzi sempre più risicati, ottengono risultati così importanti!
Fonte: Quotidiano di Puglia
Annarita Faggioni