Berlusconi,tratta la sicurezza come merce di scambio il Coisp sfila con sagome sul "Red carpet"
Cronaca Lazio

Berlusconi,tratta la sicurezza come merce di scambio il Coisp sfila con sagome sul "Red carpet"

venerdì 27 agosto, 2010

ROMA - BERLUSCONI TRATTA LA SICUREZZA COME MERCE DI SCAMBIO CON I SUOI EX ALLEATI E IL COISP SFILA CON LE SUE SAGOME SUL “RED CARPET” DI VENEZIA. LA SCENEGGIATURA PER UNA FARSA LA FORNISCE IL GOVERNO! “Red Carpet non solo per le star del cinema ma anche per i protagonisti incontrastati del film che è stato visto in tutte le piazze di Italia dal titolo “Ci hanno pugnalato alle spalle!” con la regia del Coisp, il Sindacato Indipendente di Polizia, la sceneggiatura, simile ad una farsa, l’ha scritta e la continua a scrivere ogni giorno il Governo in carica”.[MORE]

E’ questo quanto dice il Segretario Generale del Coisp, Franco Maccari, il quale annuncia che il 1° settembre, giorno di inizio del Festival del cinema di Venezia, le sagome dei poliziotti pugnalati alle spalle, che sono diventate il simbolo della protesta del Sindacato di Polizia contro i tagli al Comparto Sicurezza voluti dal Governo, sfileranno insieme alle star del cinema.
“Ancora una volta pacificamente il Coisp – dice Franco Maccari – porta in piazza la protesta che non è una semplice rivendicazione sindacale ma è il grido d’allarme dell’intero Comparto contro le assurde prese di posizione di un Governo che parla di sicurezza ma pratica illegalità”.

“Se davvero per Silvio Berlusconi e suoi signorsì la sicurezza fosse stato un fatto così importante, - continua Maccari - non lo avrebbe inserito solo come ultimo punto che consente a lui stesso di aprire un dialogo nella sua maggioranza oramai inesistente. Insomma non avrebbe trattato la sicurezza come merce di scambio, ma avrebbe trascorso l’estate a fare un programma certo, a pensare a come poter potenziare gli organici, gli uomini e i mezzi delle questure italiane”.

“Eppure - dice ancora il Segretario Generale del Coisp - questa è stata un’estate di sbarchi clandestini, omicidi consumati in mezzo alla gente (risultati di una criminalità organizzata come è accaduto in Calabria o semplicemente di follia, come è capitato alla povera donna filippina uccisa da un ex pugile pregiudicato), stupri, bombe fatte esplodere in mezzo alle gente e magari tutto questo qualcosa doveva pur suggerire ai signori che di mestiere dicono di governare, ma nella realtà non sanno tenere a bada neanche sè stessi”.

“No, la nostra protesta non si fermerà – conclude Maccari – convinti come siamo che la nostra è una battaglia di civiltà e di difesa non solo di una categoria, ma della tenuta democratica dell’intero sistema Paese”.
Ufficio Stampa Co.I.S.P. Nazionale


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