Bosco dei Cento Passi di Gaggiano (MI): intitolazione a  Lea Garofalo dell'apiario antimafia
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Bosco dei Cento Passi di Gaggiano (MI): intitolazione a Lea Garofalo dell'apiario antimafia

martedì 26 novembre, 2013

GAGGIANO (MI), 26 NOVEMBRE 2012 - (Riceviamo e pubblichiamo) L’apiario antimafia del “Bosco dei 100 passi” di Gaggiano porta il nome di Lea Garofalo, la testimone di giustizia vittima della mafia. L’intitolazione, voluta dall’assessore all’Ambiente del Comune di Gaggiano Maria Grazia Vantadori e realizzata grazie a un progetto in rete cui hanno collaborato l’Associazione Libera, il Distretto Parco Sud (DERS) e Slow Food del corsichese, è avvenuta nel pomeriggio di oggi martedì 26 novembre. La targa, posizionata a fianco dell’apiario, è stata scoperta da Giovanni Impastato, fratello di Peppino e testimonial dell’iniziativa, come ulteriore segnale di lotta alla mafia nel territorio.

“Dedicare l'apiario del Bosco dei Cento Passi a Lea Garofalo, con Giovanni Impastato e l’Associazione Libera – ha spiegato Maria Grazia Vantadori, assessore all’Ambiente del Comune di Gaggiano - è una scelta semplice, ma potente. Significa prendersi cura dell'ambiente, tout court. Attraverso un’azione di legalità per la comunità, per ricordare le donne e gli uomini che hanno lottato e stanno lottando contro le mafie. E anche per le nostre imprese agricole e le tantissime persone oneste che con fatica lavorano e producono nel nostro territorio. Infine è un’azione per la tutela dell'habitat in cui viviamo, per difendere la biodiversità, da cui deriva la scelta di piantare antichi alberi da frutta e di allevare api”.

“Oggi rinnoviamo il ricordo – ha detto un emozionato Giovanni Impastato – della sofferenza di chi, come Peppino e Lea, ha lottato per distruggere il sistema mafioso. Un problema che non è solo del Sud del Paese ma di tutto il Paese. Ricordare, mantenere viva la memoria significa continuare quella lotta contro la criminalità e per la democrazia”.

“Finalmente abbiamo smesso di vergognarci e si comincia a parlare di beni sottratti alla mafia – commenta Davide Salluzzo, referente lombardo dell’Associazione Libera. Ma soprattutto si comincia a renderli produttivi, come nel caso del Bosco dei Cento passi. È un passo avanti importante nella lotta all’omertà che alimenta e tiene vivo il sistema mafioso. Abbiamo bisogno di un numero sempre maggiore di persone che, come Lea e Peppino, vedono, sentono e parlano. Con coraggio esenza timori di fronte all’ingiustizia”.

“La sinergia e la collaborazione tra istituzioni e tra istituzioni e cittadini – dice Luca Duré, sindaco di Cisliano – sono l’unica ricetta contro l’illegalità della mafia e a favore di una cultura della legalità”.

“Produrre economia nei luoghi sottratti alla mafia – dice Vincenzo Vasciaveo, referente del Ders Parco Sud – è un ottimo modo per proporre un’altra cultura, un’altra economia; un’alternativa positiva e soprattutto possibile al sistema dell’illegalità”.

Intitolazione a Lea garofalo, dunque. Ma la giornata dedicata al progetto nel Bosco dei Cento passi non è finita qui ed è proseguita con l’iniziativa di raccolta fondi per la realizzazione del frutteto antimafia. Tale raccolta è avvenuta attraverso la Cena della Legalità, una cena benefica presso la scuola media Leonardo da Vinci di Gaggiano per raccogliere i fondi necessari alla piantumazione di alberi da frutto antiche nel Bosco dei 100 passi così da far sorgere il prima possibile il frutteto antimafia a completamento del progetto del Miele.

Il menù della Cena della Legalità è stato elaborato con i prodotti di Libera terra e del territorio, dallo chef Davide Milanesi.

Notizia segnalata da: Manuela Portaluppi [MORE]


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