PERUGIA, 15 DICEMBRE 2011 – Depositate le motivazioni della sentenza, che hanno portato all’assoluzione di Amanda Knox e Raffaele Sollecito lo scorso 3 ottobre, accusati dell’omicidio di Meredith Kercher. <<Gli indizi – si legge – non consentono, neanche nel loro insieme, di pervenire a ritenere provata in qualche modo la colpevolezza di Amanda e Raffaele per il delitto di omicidio>>.[MORE]
La Corte d’Assise d’Appello di Perugia ha poi aggiunto << Non spetta a questa Corte prospettare quale possa essere stato il reale svolgimento della vicenda, né se l’autore del reato sia stato uno o più di uno>>. Inoltre per quanto riguarda l’accusa in concorso in omicidio, con cui è stato condannato (anche in appello), Rudy Guede, i giudici non confermano l’ipotesi del necessario concorso di più persone nel reato, così come era stato stabilito con la sentenza di primo grado che portò alla condanna di Amanda e Raffaele, identificando quindi l’ivoriano come unico responsabile dell’omicidio.
Secondo la Corte inoltre, nel processo di secondo grado sono venuti meno quei <<mattoni>>, che portarono alla condanna in primo grado dei due giovani, <<mancano - si legge sempre nella sentenza- quegli elementi materiali del progetto accusatorio che non consentono ovviamente di pervenire a una pronuncia di colpevolezza al di là di ogni ragionevole dubbio>>.
Soddisfatto l’avvocato di Sollecito, il quale ha dichiarato, che, in definitiva la tesi presentata dalla difesa è stata condivisa in pieno dai giudici della Corte d’Appello, che hanno riconosciuto come unico colpevole Rudy Guede.
Stefania Schirru
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