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Catanzaro, sentenza storica: un messaggio WhatsApp può valere come patto prematrimoniale

Nicola Cundò
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Catanzaro, sentenza storica: un messaggio WhatsApp può valere come patto prematrimoniale
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La decisione del tribunale apre a nuovi scenari nei rapporti tra coniugi

Un semplice messaggio su WhatsApp può assumere il valore di un patto prematrimoniale. A stabilirlo è una recente sentenza del Tribunale civile di Catanzaro, che ha riconosciuto validità ad accordi presi tra coniugi al di fuori delle procedure ufficiali di separazione o divorzio, a condizione che non vengano lesi i diritti dei figli.

La vicenda: l’ex marito e il mutuo della casa familiare

La storia, riportata dal Messaggero, riguarda un ex marito che si era impegnato via chat a farsi carico del pagamento del mutuo dell’abitazione familiare, mentre la moglie aveva rinunciato al proprio assegno di mantenimento.

Successivamente l’uomo ha fatto marcia indietro, ottenendo un decreto ingiuntivo da 21 mila euro che obbligava l’ex coniuge a rimborsare metà delle rate.

Il tribunale, tuttavia, ha ribaltato la decisione: la chat su WhatsApp è stata ritenuta un “principio di prova scritta”, sufficiente per dimostrare l’esistenza di un accordo tra le parti. Inoltre, i giudici hanno sottolineato che le tensioni tra i coniugi costituivano un’“impossibilità morale” a formalizzare l’intesa su un documento cartaceo.

La tutela giudiziale e i precedenti

La sentenza di Catanzaro non è un caso isolato. Già il tribunale di Padova, lo scorso 26 aprile, aveva riconosciuto come vincolante uno scambio di email tra coniugi, considerate dal giudice “credibili e attendibili”.

In quell’occasione il marito aveva proposto di corrispondere alla moglie una cifra di 35.000 euro, suddivisa tra la vendita dell’immobile e un pagamento dilazionato nei mesi successivi. La moglie aveva accettato via email, confermando così l’accordo.

Implicazioni della sentenza

Queste decisioni aprono un nuovo fronte nel diritto di famiglia: un messaggio elettronico, che sia su WhatsApp, email o altre piattaforme, può essere usato come prova dell’esistenza di un vincolo contrattuale.

Nel caso di Catanzaro, il giudice ha persino ammesso la testimonianza del figlio della coppia per rafforzare la validità dell’accordo, sottolineando come la forma scritta digitale abbia oggi un peso sempre più determinante nei procedimenti civili.

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Scritto da Nicola Cundò

Giornalista di InfoOggi

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