Claudio e Beatrice: «Nostro figlio Karol è nato per intercessione di San Giovanni Paolo II»
Parola e Fede Lazio Roma

Claudio e Beatrice: «Nostro figlio Karol è nato per intercessione di San Giovanni Paolo II»

giovedì 13 febbraio, 2020

Claudio e Beatrice sono sposati da 25 anni e lo scorso 11 settembre 2019 hanno festeggiato le nozze d’argento. Una famiglia molto semplice e credente di Squillace in provincia di Catanzaro. Hanno tre figli. Chi me li presenta ad uno ad uno è il papa impiegato nel mondo scolastico e con un pizzico di orgoglio mi dice: « La nostra figlia primogenita Martina si è appena laureata in Chimica presso l'Università degli studi di Roma la "Sapienza" lo 15 Gennaio; poi c’è Roberta che frequenta la terza classe del liceo delle Scienze Umane a Catanzaro Lido. L’ultimo nato è Karol che frequenta la terza classe elementare». La famiglia porta avanti un’azienda che produce ceramiche artistiche sempre a Squillace.

Questa intervista nasce proprio per la presenza di Karol nella famiglia Panaia-Russomanno. Alla sua età suona l’organetto come un vero professionista e con una particolarità: suona lo strumento tenendolo sulle spalle. Quando gli ho chiesto cosa prova nel suonare l’organetto, mi ha risposto con disinvoltura: « Sono molto felice perchè mi piace far divertire le persone e mi diverto pure io». Eppure Karol non sarebbe dovuto neanche venire al mondo. I genitori ne sono più che convinti. Il loro bambino è figlio della grazia. E’ frutto dell’intercessione di San Giovanni Paolo II.

Domanda. A distanza di 11 dalla vostra seconda figlia, arriva Karol il 12 Gennaio del 2012. Una storia la sua che commuove perché a detta dei medici sia la sua vita che quella della mamma erano fortemente a rischio. Ci raccontate quei momenti?

«Si, il concepimento di Karol non era assolutamente cercato, da sottolineare che noi come coppia, da cattolici, non abbiamo mai fatto uso di mezzi contracciettivi. Nel Maggio 2011 si presentava un ritardo del ciclo mestruale. Quando abbiamo fatto il test di gravidanza subito si è notato la positività allo stesso. Ci siamo sentiti disorientati, confusi, impauriti. Consultato il nostro ginecologo ci aveva dato una sentenza al quanto difficile, viste le condizioni di salute di Beatrice, in quanto si presentava una gravidanza ad alto rischio. L'ipertensione arteriosa, il gozzo nodulare in trattamento, la rinite allergica acuta, un mioma uterino, tutte patologie che non consentivano il prosieguo della gravidanza. A parere di altri medici che avevamo consultato la risposta era sempre la stessa: “lei signora mette a rischio la sua vita”.  Non sapevamo cosa fare e che decisioni prendere in quanto Beatrice non poteva abbandonare le terapie farmacologiche. Tenevamo nascosto tutto dentro di noi per non provocare ansie e allarmismo nella nostra famiglia in modo particolare ai figli».

Domanda. In quei momenti in modo particolare quanto è stato importante per voi la fede?

« La fede è stata fondamentale e di grande aiuto. Come coppia viviamo un cammino di fede nel'Rinnovamento nello Spirito Santo da più di 20 anni. La nostra preghiera personale e quella del nostro gruppo di appartenenza del RnS di Squillace ci hanno dato forza, coraggio e speranza di continuare a dire il nostro si al progetto di Dio per questa gravidanza, affrontando nella serenità qualsiasi possibilità sarebbe presentata. Il passo biblico del profeta Isaia 43,1-7 in cui il Signore ci rassicurava “Non temere, perché io sono con te”, ha dato a noi quella certezza che Dio sarebbe stato con noi nelle difficoltà e avrebbe compiuto meraviglie».

Domanda. Devoti a Papa Giovanni Paolo II, di cui quest’anno ricorre il centenario della sua nascita, avete chiesto l’intercessione per la piccola creatura che Beatrice portava in grembo. E la grazia è avvenuta.

«Da sempre innamorati della figura di questo grande pontefice, ci siamo rivolti a lui: Giovanni Paolo devi fare qualcosa di grande nella nostra famiglia! Chiediamo la tua intercessione, e per la potenza dello Spirito Santo fa che Beatrice possa portare a compimento la gravidanza. Cosi  è stato. Per tutto il periodo di gestazione avvertivamo una serenità straordinaria e ci siamo detti se sarà maschietto lo chiameremo Karol, in segno di ringraziamento al papa Santo».

Domanda. In conclusione potete lanciare un messaggio ai nostri lettori?

«Con molta semplicità e umiltà ci sentiamo di dire a quanti leggeranno questa nostra testimonianza: nelle difficoltà della vita che non mancano per nessuno, abbiate fede e fiducia in Dio, perchè come dice Gesù “tutto quello che chiederete al padre mio, nel mio nome ve lo concederà”. Questa è la vera certezza, se ci affidiamo a lui vedremo nelle nostre vite le sue meraviglie, perchè nulla è impossibile a Dio».

Isaia 43,1-7

1 Ora così dice il Signore che ti ha creato, o Giacobbe,
che ti ha plasmato, o Israele:
«Non temere, perché io ti ho riscattato,
ti ho chiamato per nome: tu mi appartieni.
2 Se dovrai attraversare le acque, sarò con te,
i fiumi non ti sommergeranno;
se dovrai passare in mezzo al fuoco, non ti scotterai,
la fiamma non ti potrà bruciare;
3 poiché io sono il Signore tuo Dio,
il Santo di Israele, il tuo salvatore.
Io do l'Egitto come prezzo per il tuo riscatto,
l'Etiopia e Seba al tuo posto.
4 Perché tu sei prezioso ai miei occhi,
perché sei degno di stima e io ti amo,
do uomini al tuo posto
e nazioni in cambio della tua vita.
5 Non temere, perché io sono con te;
dall'oriente farò venire la tua stirpe,
dall'occidente io ti radunerò.
6 Dirò al settentrione: Restituisci,
e al mezzogiorno: Non trattenere;
fa' tornare i miei figli da lontano
e le mie figlie dall'estremità della terra,
7 quelli che portano il mio nome
e che per la mia gloria ho creato
e formato e anche compiuto».

Don Francesco Cristofaro


Autore
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