Coronavirus: prossima ondata in Africa e Sudamerica.
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Coronavirus: prossima ondata in Africa e Sudamerica.

lunedì 30 marzo, 2020

Coronavirus: prossima ondata in Africa e Sudamerica. The Lancet, fondamentale il ruolo dell'Oms
ROMA, 30 MAR - La prossima ondata di infezioni da Covid-19 si abbatterà su Africa e America Latina. Il virus, con la sua scia di morti e malati, continua ad avanzare senza sosta verso ovest. Dopo la Cina,

l'Italia e l'Europa, e gli Stati Uniti, sembrano i due continenti del Sud del mondo le sue prossime tappe. Per farvi fronte sarà fondamentale, qui come nel resto del mondo, seguire le indicazioni e il coordinamento dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), come scrive la rivista Lancet, in un suo editoriale. Fino al 13 marzo era l'Europa il centro della pandemia, con l'Italia che ha superato il numero di morti della Cina, e Iran, Spagna e Usa che registrano un numero crescente di vittime e malati. Secondo Lancet, la prossima ondata di infezioni colpirà l'Africa, dove finora sono stati segnalati casi in 41 stati, e l'America Latina, con Brasile, Messico,

Perù e Cile che ne contano già centinaia o migliaia. A differenza però degli stati finora colpiti, la maggior parte di quelli africani e latinoamericani può contare solo su poche decine o centinaia di ventilatori, e molte strutture sanitarie non hanno nemmeno le terapie di base, come l'ossigeno. I sistemi sanitari più fragili presto saranno sopraffatti dalla diffusione dell'infezione, che troverà facilmente strada tra gli strati più poveri della popolazione, costretti a vivere in aree urbane sovraffollate e povere, spesso privi dei servizi sanitari di base, senza la possibilità di auto-isolarsi, senza periodi di malattia retribuiti o sistemi di sicurezza sociale.

Contro questa minaccia l'Oms ha lanciato il programma di finanziamento Covid-19 Solidarity Response, che ha raccolto oltre 70 milioni di dollari, e alcune organizzazioni regionali hanno preso dei provvedimenti decisi, condiviso informazioni e ricevuto donazioni di tamponi e forniture mediche. Anche se la popolazione ha paura, si sente arrabbiata e incerta e non ha fiducia nei propri governanti, in queste settimane sono emersi numerosi esempi di solidarietà, con i vicini che hanno organizzato sistemi di supporto per le persone vulnerabili. Molti governi nazionali hanno risposto rapidamente, mentre altri non hanno ancora preso seriamente la minaccia, ignorando le raccomandazioni dell'Oms di evitare eventi di massa, come dimostrano i comportamenti del premier brasiliano, Jair Bolsonaro, viene scritto. Tuttavia c'è una sempre maggiore comprensione dell'importanza della collettività e comunità. L'Europa e gli Usa hanno mostrato che la scelta di rimandare non paga.

È fondamentale, conclude Lancet, "che la comunità globale tragga vantaggio dallo spirito di cooperazione emerso in queste settimane per evitare di ripetere questo errore nei Paesi più vulnerabili. L'Oms ha dato raccomandazioni chiare, efficaci e basate sui dati. Il mondo non è privo di una leadership efficace e globale. Il ruolo di coordinamento giocato dall'Oms deve continuare e i paesi e donatori devono continuare a supportarla in quest'azione".


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