Diritto e falsità su Tele Padre Pio
Fantasticherie del cuore Calabria

Diritto e falsità su Tele Padre Pio

giovedì 12 novembre, 2015

12 NOVEMBRE 2015 - Non è mai serio sacrificare le proprie radici cristiane e il percorso di fede personale, per una tendenza di maggioranza che disdegni il diritto naturale dell’uomo, posto da Dio a difesa dell’Umanità nella sua interezza. Le cronache di questi giorni sono pieni di nuovi Soloni del diritto e i termini “democrazia ferita”, “arretramento delle facoltà giuridiche italiane”, “privazione di libertà personale”, campeggiano nel dibattito generale anche alla luce di due precise sentenze dell’estate scorsa.

Quella della Corte dei diritti dell’uomo di Strasburgo sulle unioni civili e l’altra della Cassazione che dice sì al cambiamento di sesso senza intervento chirurgico, aprendo di fatto alla possibilità di “cambiare sesso solo per motivi di carattere psicologico”. Per il Tribunale supremo il processo di mutamento dell’identità del genere non è standardizzabile. [MORE]

I giudici di Strasburgo hanno invece inteso sottolineare che sul riconoscimento delle unioni civili per le coppie dello stesso sesso, “secondo gli ultimi sondaggi trova favorevole la maggioranza dei cittadini”. Gli stessi togati ritengono che l’Italia abbia violato l’art.8 della Convenzione europea per i diritti umani, quello che si occupa del rispetto della vita delle famiglie. Il dibattito nei prossimi mesi sarà infuocato e tutta la parte del Paese, che vorrebbe assimilare le unioni omosessuali alle famiglie naturali, utilizzerà ogni tipo di pressione politica e cercherà di strumentalizzare questa ultima sentenza. Un dispositivo che comunque si limita a parlare di diritti civili e non di forme matrimoniali da equiparare.

Altro pressing lo avremo da parte dei sostenitori della teoria del Gender, a cui la nostra Cassazione ha dato forza nel sostenere che sia possibile scegliere in piena libertà la propria natura di genere, al di là della struttura fisica personale. Ci si accinge ormai, senza essere catastrofici, a rompere in via definitiva gli argini di una verità che ha puntellato la storia e difeso l’uomo dalla sua rovina. Evidentemente oggi si ritiene che vada bene così. Una cosa è riconoscere dei diritti civili a persone che hanno deciso in piena libertà di condividere un percorso di vita, assicurando che ogni essere umano vada sempre tutelato nella sua dignità sociale; altra cosa è considerare, quale vera famiglia, una unione tra persone, non rispettosa del genere naturale, forzando di fatto la realtà e appropriandosi di quelle funzioni, compreso l’adozione dei figli, che non le competono. Il mondo cambia ed è giusto che sia così, ma altra cosa è confondere l’essenza ontologica dell’uomo, frutto di verità oggettiva, con le tendenze veramente soggettive della storia.

La redazione
 

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Egidio Chiarella
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