Elezioni: il 39,38 per cento alle urne  sfidando il coronavirus
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Elezioni: il 39,38 per cento alle urne sfidando il coronavirus

lunedì 21 settembre, 2020

Più di un terzo degli elettori italiani si è presentato domenica per partecipare alle elezioni, sfidando la ripresa del coronavirus. I 46.415.806  elettori chiamati alle urne devono esprimere il voto sul referendum nazionale relativo alla riduzione del numero di parlamentari, che scenderebbe quindi da 945 a 600. L'Italia ha il secondo parlamento più numeroso d'Europa, dietro al Regno Unito (circa 1.400) e davanti alla Francia (925). Per questo primissimo scrutinio organizzato dopo la pandemia, la riluttanza degli elettori che si pensava potesse pesare su una ridotta folla nei seggi elettorali, aperti domenica dalle 7:00 alle 23:00, ma anche oggi lunedì dalle 7:00 alle 15:00, ha fatto registrare un tasso di partecipazione stimato al 39,38% per il referendum e 41,37 per le regionali.

In sei regioni dove saranno interessati complessivamente 18.471.692 elettori - quattro con amministrazione di sinistra (Toscana (con una partecipazione del 48,29%), Campania (42,72%), Puglia (43,74%) e Marche (47,56%), due con amministrazione di destra (Liguria (44,04%) e Veneto (51,04)  – si dovranno eleggere i nuovi presidenti.

Una settima regione, rappresentata dalla Valle d'Aosta (partecipazione al 56,37%), elegge i suoi consiglieri regionali: la squadra uscente è stata coinvolta in un'indagine per infiltrazioni mafiose della ‘Ndrangheta’ in occasione delle elezioni regionali del 2018.

Le elezioni amministrative si svolgeranno, in 957 comuni, di cui 608 nelle regioni a statuto ordinario e 349 nelle regioni a statuto speciale: per un totale di 5.703.817 elettori.

Tuttavia, alla vigilia delle elezioni, la paura di essere contagiati dal ‘coronavirus19’ ha raggiunto scrutatori e presidenti di seggi elettorali, che hanno disertato massicciamente in tutto il Paese, sostituiti all'ultimo minuto da impiegati comunali, polizia, vigili del fuoco e studenti.

La città di Milano ha così lanciato sabato sui social network un SOS, che ha sostituito in breve 178 presidenti e 1.600 scrutatori. A Roma il Comune ha dovuto sostituire in tutta fretta 760 presidenti di seggio assenti su 2.600. A Bari il Comune ha dovuto procedere alla sostituzione del 70% dei presidenti rinunciatari dei 345 seggi ordinari e del 100% de4 seggi Covid, mentre la rinuncia degli scrutatori si è attestata intorno al 40%.

Le misure di sicurezza sono abbastanza severe, gli elettori devono abbassare le loro mascherine a due metri di distanza dai componenti il seggio elettorale, per identificarsi prima di poter andare a votare e disinfettarsi le mani prima di prendere foglio e matita. Alcuni membri degli stessi seggi elettorali in qualche città sono risultati positivi. 

Come altri esperti, Massimo Galli, specialista in malattie infettive di Milano, ritiene che tenere queste elezioni più volte rinviate sia "una follia". L'Italia ha registrato sabato quasi 1.587 nuovi casi e 15 morti. Il contagio si trasmette in due terzi dei casi all'interno delle famiglie, dal più giovane al più anziano, spingendo verso l'alto l'età media.

 Luigi Palumbo



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