La Giustizia in Italia: troppo lunga! Ce lo spiega l'Avvocato A&T
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La Giustizia in Italia: troppo lunga! Ce lo spiega l'Avvocato A&T

mercoledì 27 luglio, 2016

Perchè durano tanto i processi in Italia? L’eccessiva durata dei processi dipende prevalentemente da un numero di magistrati insufficienti a gestire l’elevata quantità di cause che ogni anno vengono instaurate nei vari Tribunali. Il Ministero della Giustizia ha cercato di fronteggiare “l’emergenza magistrati” introducendo i c.d. GOT ossia Giudici Onorari di Tribunale, i quali vengono assunti non tramite concorso per merito ma in virtù di un concorso per titoli. Tali figure tuttavia snelliscono solo parzialmente il sovraccarico di cause, in quanto non possono decidere qualunque causa civile o penale, ma solo quelle rientranti nei limiti per materia e valore individuate dal Ministero.[MORE]


La mediazione civile può evitare l’instaurazione di un giudizio infinito? Decisamente si, sia che la controversia ricada nelle materia di mediazione obbligatoria (tra le quali rientrano: diritti reali, divisioni, successioni ereditarie, locazione, comodato, risarcimento danni derivanti da responsabilità medica, contratti assicurativi e bancari, condominio) sia che si tratti di mediazione facoltativa nelle materie rimanenti. Ovviamente la buona riuscita di una mediazione dipende dal buon senso delle parti in lite ed anche dei rispettivi difensori , e quindi dalla disponibilità di tali soggetti di raggiungere un accordo anche se ciò comporta una rinuncia parziale delle proprie pretese.

È possibile chiedere allo Stato i danni per l’eccessiva durata di un processo civile o penale? Si. La c.d. Legge Pinto (L. 89/2001) prevede che un processo, per avere una durata ragionevole, deve concludersi, in tutti i suoi gradi, entro sei anni decorrenti dal giorno in cui è stato introdotto. Laddove tale termine non venga rispettato ciascuna parte ha diritto di chiedere l’equa riparazione, ossia un risarcimento allo Stato per il pregiudizio sofferto, risarcimento che verrà quantificato dal giudice in una somma di denaro non inferiore a 400 € e non superiore a 800 € per ciascun anno di ritardo.

A tali importi si è giunti a seguito della legge di stabilità 2016 che, per tagliare la spesa statale, ha ridotto il risarcimento originariamente riconosciuto sino ad un massimo di 1.500 € per ogni anno di ritardo.
In che modo si ottiene il risarcimento? Per ottenere tale risarcimento occorre instaurare un apposito giudizio entro sei mesi dal giorno in cui è diventata definitiva, ossia non più impugnabile, la sentenza che ha concluso il processo di durata irragionevole.

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Avv. Antonio Afeltra & Avv. Daniela Tassone

 


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