I medici allertano: l'uso prolungato di paracetamolo può portare a un'overdose mortale
Salute Sardegna Cagliari

I medici allertano: l'uso prolungato di paracetamolo può portare a un'overdose mortale

mercoledì 23 novembre, 2011

ROMA, 23 NOVEMBRE 2011 - Un recente studio condotto dall'Università di Edimburgo pubblicato sulla rivista British Journal of Clinical Pharmacology, rende noto che l’abuso di paracetamolo potrebbe portare a un’overdose mortale.

A destare preoccupazione nei medici non è solo l’eccessiva assunzione di compresse in una sola volta, ma anche l’abitudine di assumere regolarmente troppe compresse, poiché, spiegano i medici, nel primo caso attraverso gli esami del sangue si riesce ad individuare con facilità la quantità di paracetamolo in circolo, mentre il frequente oltrepassare la dose giornaliera raccomandata può portare il paziente a non imputare eventuali disturbi al paracetamolo, ed inoltre, come viene spiegato sul sito della Bbc, elevati livelli di paracetamolo assunti non in un’unica volta, ma regolarmente, difficilmente possono essere evidenziati dagli esami del sangue.

E considerando il largo utilizzo che in Italia, e non solo, si fa del paracetamolo, contenuto ad esempio nella Tachipirina, nell’Efferalgan, nello Zerinol, non nel Buscopan come erroneamente scritto e sostenuto, ed in tantissimi altri farmaci comunemente utilizzati, e spesso abusati, l’avviso dei ricercatori merita davvero d’essere ascoltato.

Tra le possibili conseguenze dell’abuso di paracetamolo, i ricercatori indicano l’insorgenza di gravi danni al fegato e al cervello, che sovente richiedono il ricorso alla dialisi o alla respirazione assistita. Per poter giungere a queste conclusioni, i ricercatori hanno studiato i casi di 663 pazienti ricoverati al Royal Infirmary di Edimburgo per danno epatico da paracetamolo. Di questi 663 pazienti, riferiscono i ricercatori, un quarto è andato in overdose per aver assunto due o più dosi senza rispettare le otto ore di distanza l'una dall'altro, in 48 pazienti l’overdose è stata conseguenza di un eccessiva assunzione nell’arco di una settimana, e se un terzo dei casi studiati ha assunto dosi eccessive per suicidarsi, più o meno per la metà di loro l’assunzione eccessiva ha avuto come fine quello di alleviare dolori articolari, muscolari o il mal di denti .

Il consiglio di Kenneth Simpson, che ha coordinato lo studio, come di tutti i ricercatori coinvolti nella ricerca, è quello di utilizzare questi medicinali rispettando le prescrizioni del medico curante e senza esagerazioni perché, sottolinea Simpson “Il danno si accumula e l'effetto può essere fatale”.

Sara Marci
 


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