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Il giusto valore delle cose

Don. Alessandro Carioti
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Il giusto valore delle cose
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D. Buongiorno don Davide Marino, lei scrive "capacità di dare a ogni cosa il suo giusto valore". Desidero avere altre delucidazioni sul giusto valore alle cose, grazie. Angelo da Bolzano.

R. Caro Angelo,

dire che bisogna dare a ciascuna cosa il suo "giusto" valore, significa che bisogna relazionarsi alle cose innanzitutto secondo quelle virtù "cardinali" che sono la giustizia e la temperanza.[MORE]

Le cose vanno considerate come tali, ossia come strumenti ordinati alla vita e alla realizzazione della vocazione dell'uomo. Prendi il cibo ad esempio: serve a sostentare il corpo... il di più non serve; anzi è dannoso. Gli indumenti: servono a coprirsi e ad essere dignitosi, presentabili: quando diventano un'ossessione, la prima preoccupazione, la propria ragione di vita, è segno che c'è qualcosa che non va. E così con tutte le altre cose. Bisogna chiedersi innanzitutto: mi serve? A cosa mi serve? Per vivere e per compiere il bene o per capriccio, per vanità, per spreco? Un utilizzo delle cose secondo giustizia e temperanza, si apre alla "regina" delle virtù: la carità. Quello che è di più rispetto al necessario per vivere ed espletare la propria missione nella famiglia e nella società, possiamo e dobbiamo donarlo a chi non ha. Se avessimo uno stile di vita più virtuoso, più sobrio, quanto bene potremmo fare! Potremmo addirittura sconfiggere la povertà. Per questo il lusso, ad esempio, è peccaminoso: perché è superfluo. È un inutile spreco di risorse che potrebbero servire a sfamare, a vestire, a far lavorare, a far vivere in maniera più dignitosa altri.

Ma ci vuole fede, caro Angelo! Per vederci sempre come strumenti della Provvidenza di Dio. Avere fede significa ad esempio chiedersi: e se questo di più che ho il Signore me lo stesse dando per permettermi di amare i fratelli, per compiere il bene?

Vivere secondo le virtù della giustizia, della temperanza e della carità, implica inoltre da parte nostra un cuore libero dalle cose della terra. E il cuore libero è quello di chi si è lasciato e costantemente si lascia conquistare dall'amore di Gesù. Se c'è veramente Lui nel cuore, tutto diviene relativo. Pensa ai martiri: essi relativizzano addirittura il bene terreno più grande che è la vita perché hanno trovato il Bene supremo, la perla preziosa, il tesoro nascosto che è Cristo. O pensa ai Santi capaci di una vita di abnegazione, di rinunce alle ricchezze, ai beni del mondo, al proprio stesso tempo, per poter amare gli altri dell'amore di Cristo.

Se cresciamo allora nel nostro rapporto con Gesù, attraverso la verità della sua Parola e la sua Grazia, impariamo allora a dare a ciascuna cosa il suo giusto valore.

Un saluto fraterno.


Don Davide Marino

 

Si ricorda che ognuno può porre i propri dubbi, i propri interrogativi scrivendo al seguente indirizzo di posta elettronica [email protected] . Si cercherà di fornire a tutti una risposta.

 


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Scritto da Don. Alessandro Carioti

Giornalista di InfoOggi

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