Imu, Alfano richiama Saccomanni: «La seconda rata non si pagherà». Fassina: «Troveremo soluzione»
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Imu, Alfano richiama Saccomanni: «La seconda rata non si pagherà». Fassina: «Troveremo soluzione»

mercoledì 6 novembre, 2013

ROMA, 6 NOVEMBRE 2013 - Il pagamento della seconda rata Imu, che se dovesse essere confermato avrà come termine ultimo il prossimo 16 dicembre, torna a creare tensione all’interno del governo Letta.[MORE]

Dopo le dichiarazioni rilasciate ieri da Londra dal ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomani, che in merito alla copertura finanziaria della mancata imposta aveva precisato come «il reperimento delle risorse non è facile», oggi è arrivata la secca risposta del vicepremier, Angelino Alfano: «La seconda rata dell’Imu non si pagherà. È un impegno assunto con il Parlamento e con gli italiani che sarà mantenuto, che dovrà essere mantenuto. Anche il ministro Saccomanni – ha aggiunto Alfano – pur nella difficoltà della situazione, ha detto che si può eliminare».

E nella fattispecie la difficoltà in questione ha un valore di 2,4 miliardi. Questa è, infatti, la cifra stimata che, con l'eventuale abolizione della tassa, verrebbe a mancare nelle casse dello Stato. Ma come detto l’Imu “non s’ha da pagare”, perché sulla bilancia, oltre alla più o meno bonaria volontà di tutelare le tasche degli italiani, c’è in gioco la tenuta di un governo. Inoltre, nel caso specifico di Angelino Alfano, vi è una partita politica tutta da giocare in seno al Pdl . L’abolizione dell’Imu, come noto, è da sempre un punto essenziale del programma di Berlusconi e per l’ex segretario Alfano sarebbe davvero impossibile giustificare una sua eventuale incapacità nella difesa di tale misura fiscale. Prova di quanto detto è l’immediato attacco che il “lealista” Raffaele Fitto ha rivolto al vicepremier: «Alfano ripete oggi che anche la seconda rata Imu 2013 non si pagherà. Tuttavia, visto che la scadenza si avvicina e l’incertezza dei cittadini è grave, non bastano più parole e promesse».

Restando sempre sui commenti proveniente dal Pdl, il capogruppo alla Camera, Renato Brunetta, oltre a definire «preoccupanti» le dichiarazioni rilasciate ieri dal ministro Saccomanni, ha affermato: «Ricordiamo che vi è un impegno che il presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha preso con i partiti della maggioranza fin dal momento della formazione del governo di larghe intese. Pertanto – continua Brunetta – ci chiediamo: ha ragione il ministro Saccomanni, e la seconda rata dell’Imu prima casa del 2013 si dovrà pagare, o hanno ragione il presidente del Consiglio, il vicepremier Alfano e il viceministro Fassina, e quindi la seconda rata non si paga? Sarebbe il caso che all’interno del governo si facesse chiarezza».

Già, perché a conferma di quanto detto da Alfano, ed anche in suo soccorso, si è espresso il viceministro dell’Economia, Stefano Fassina, che in un’intervista ad Avvenire ha dichiarato: «Il reperimento delle risorse è certamente difficile, come ha detto Saccomanni che non è certo un pasdaran dell’austerity, ma – precisa l’esponente del Pd – una soluzione va trovata e siamo determinati a risolvere il problema».

Dagli ambiti governativi è il ministro per la Pubblica Amministrazione, Gianpiero D’Alia a fornire ulteriori rassicurazioni: «Non far pagare la seconda rata dell’imu è l’impegno del governo. Molto seriamente il ministro Saccomanni ha posto il tema delle coperture. Ora – ha spiegato il ministro – bisogna intervenire con ulteriori tagli e quindi ognuno dovrà assumersi la responsabilità di individuare quali sono le priorità». Insomma, il governo fa quadrato attorno al proprio operato e alla propria stabilità. Ma dicembre è alle porte e la minaccia di una crisi è sempre a portata di mano.

(Immagine da agi.it)

Giovanni Maria Elia

 


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