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Intervista a Walter Perri: tra parole, musica e verità emotiva. (Video)

Redazione
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Intervista a Walter Perri: tra parole, musica e verità emotiva. (Video)
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-Walter, partiamo dal nuovo singolo. Lo sai che ti penso è uscito da poco e sta già emozionando chi ti segue. Com’è nato questo brano?


È nato in silenzio, come spesso accade con le cose importanti. Non è una canzone scritta di getto, ma una riflessione lenta, maturata nel tempo. Avevo bisogno di raccontare un pensiero che non è più ferita, ma memoria. È un modo per dire: non ti penso per nostalgia, ti penso perché fai parte del mio percorso.


-Nel testo parli di tempo, distanze e cicatrici. Sono temi che ritornano spesso nella tua musica. Perché?


Perché fanno parte dell’essere umano. A volte siamo convinti che il tempo cancelli tutto, ma non è così. Il tempo insegna, trasforma, ma non annulla. Le cicatrici non sono fallimenti: sono prove superate. Credo che raccontarle abbia un valore universale.


-Una frase del brano colpisce molto: “Pensarti non è l’esercizio omeopatico per dimenticarti.” È una delle immagini più forti del testo. Come nasce?


Nasce da una domanda: Perché alcune persone continuano ad abitare dentro di noi anche quando non ci sono più? Ho capito che non sempre ricordare significa voler tornare indietro. A volte significa semplicemente accettare.


-Il tuo pubblico ti riconosce per testi poetici, diretti ma mai gridati. È un tratto stilistico o una scelta di vita?


Credo siano entrambe le cose. Non amo forzare emozioni o parole. La musica, per me, non deve urlare per essere ascoltata. Deve trovare il momento giusto per arrivare.


-Guardando la tua produzione nel tempo, dai primi brani fino ai più recenti, emerge una grande evoluzione emotiva. Ti senti cambiato come autore?


Assolutamente sì. All’inizio scrivevo per sfogo, oggi scrivo per comprensione. Prima cercavo risposte, ora provo a fare domande. È un percorso di consapevolezza che si riflette nelle parole e nei suoni.


-Da cantautore calabrese, quanto contano le radici nella tua musica?


Tantissimo. La Calabria non è solo un luogo geografico, è un modo di sentire. È lentezza, profondità, silenzi che parlano. Anche quando non la nomino, c’è.


-Com’è il tuo rapporto con chi ascolta le tue canzoni?


È un rapporto di gratitudine. Quando qualcuno scrive che una canzone ha raccontato qualcosa che non riusciva a dire, per me è il senso stesso di scrivere musica.


-Se dovessi definire Lo sai che ti penso in tre parole, quali sceglieresti?


Direi: verità, resa e memoria.


-E se dovessi definire Walter Perri?


Uno che prova ancora a dare valore alle parole, anche quando il mondo va di fretta.


-Un’ultima domanda: cosa arriverà dopo questo singolo?


Non posso anticipare troppo perchè non so se riusciamo a rispettare i tempi con la mia etichetta discografica, EliteMusic Italia, ma Lo sai che ti penso è soltanto il primo passo di un percorso importante. Ci saranno nuove canzoni, nuovi suoni, nuove storie. E forse—chi lo sa—anche un nuovo EP.


Di seguito il video inedito di Walter Perri



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Scritto da Redazione

Giornalista di InfoOggi

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