La vocazione al sacerdozio: come comprenderla?
Parola e Fede Calabria

La vocazione al sacerdozio: come comprenderla?

mercoledì 15 febbraio, 2012

CATANZARO, 15 FEBBRAIO 2012 - Il sacerdote Alessandro Carioti risponde oggi a Francesco, che chiede chiarimenti sulla chiamata al sacerdozio.

D. Frequento la chiesa dalla tenera etá oggi ho 25 anni, in me sento il desiderio al Sacerdozio. Ora la mia domanda ė: come comprendere se il desiderio ė influenzato dal fatto che frequento assiduamente la parrocchia o vera vocazione? Francesco da Sassari!

R. «Pregate il Padrone della messe, perché mandi operai nella sua messe» (Lc 10,2). Sono le parole che Gesù ha rivolto allora al mondo e chiede, ancora oggi, a tutti noi. Caro Francesco, la tua domanda richiede l’attenzone a due cose. [MORE]

La prima: non vi è luogo più idoneo della tua parrocchia per alimentare e curare un’eventuale chiamata come la tua. La seconda cosa è che il Signore, quando chiama qualcuno al sacerdozio, non si manifesta sempre con segni vistosi o necessariamente straordinari, come può essere avvenuto per alcuni casi nella storia della chiesa. Potrebbe certamente, continuare a farlo ancora, anche se, alla fine, la vocazione rimane un dono che Dio stesso infonde nel cuore, nella mente di una persona, a volta anche attraverso un semplicissimo pensiero (se poi questo pensiero perdura “insistentemente”, allora è già la possibile conferma di una chiamata). 

La vocazione non dev’essere contemplata solo come un impulso interiore, ma dev’essere riconosciuta anche come un dono da custodire, difendere gelosamente, perchè la tentazione, servendosi di circostanze, ritardi, situazioni, anche delle persone più care, tenta per dissuadere e allontanare il chiamato dal suo fiat. Il tentatore è “padre della menzogna” e fà di tutto per spegnere ogni vocazione dal cuore, perchè sa bene che un futuro sacerdote è, un domani, un pastore d’anime che santificherà il popolo, un ministro che farà fiorire il regno di Dio sulla terra.

Caro amico, il discernimento vocazionale appartiene all’ultima parola del vescovo; tuttavia riguarda anche il tuo personale e consapevole discernimento, che coinvolge la tua libera volontà, la tua fede, il tuo rapporto con Dio. Affidati ogni giorno, nella preghiera quotidiana, alla luce dello Spirito Santo; chiedi aiuto alla Madre celeste e consiglio alla tua Guida spirituale, perchè tu possa vedere con chiarezza il progetto che Dio ha su di te.

E’ bello donarsi generosamente e totalmente a Cristo; servirlo un giorno nella sua stessa opera di salvezza, immergerti nel suo mistero d’amore, di riconciliazione, di perdono, essere un ministro del suo corpo e del suo sangue.

Nell’affidarti, anche io, all’intercessione di Maria Santissima e di san Giovanni Bosco (il santo dei giovani), auguro che tu possa dare, ben presto, il tuo “sì” al Signore, perchè sono sicuro che farai grandi cose nel Suo nome e, nella gioiosa testimonianza della tua vita, sarai tra i fratelli un segno visibile della presenza di Cristo.


Don Alessandro Carioti

 


Si ricorda che ognuno può porre i propri dubbi, i propri interrogativi scrivendo al seguente indirizzo di posta elettronica [email protected]t


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