Cerca

Legge di Stabilità, Letta risponde alle critiche: «Bisogna saper dire dei no»

Giovanni Maria Elia
Condividi:
Legge di Stabilità, Letta risponde alle critiche: «Bisogna saper dire dei no»
Notizia in evidenza
Occhio alla notizia
Tempo di lettura: ~2 min

Rimani sempre aggiornato!

Unisciti al nostro canale Telegram per ricevere notizie in tempo reale, esclusive ed aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.

ROMA, 21 OTTOBRE 2013 - Domani la legge di stabilità approderà alla Camera avviando l’iter della discussione parlamentare, ma contro di essa sono già dure le prese di posizione espresse oggi dai sindacati, che hanno proclamato 4 ore di sciopero nazionale, e da Confindustria.[MORE]

E così in difesa del provvedimento è intervenuto, dal Digital Agenda Annual Forum organizzato da Confindustria, lo stesso presidente del Consiglio, Enrico Letta, che ha affermato: «Per il governo sono stati sei mesi non banalissimi e non semplicissimi ed io ho imparato che si blocca tutto quando non si scioglie alla radice il meccanismo per non dire dei no: si mettono tutti a bordo e non si decide niente».

Insomma, come direbbe Omero “Pazzo fu sempre de’ molti il regno. Un sol comandi”. Concetto che il premier Letta sembra far suo e lo esplicita in maniera chiara: «La prima cosa è quella di stilare le priorità e dire chi comanda. Meno concerti ci sono – ha spiegato il premier – e più una cosa funziona. Bisogna partire sciogliendo una serie di nodi, stabilire le gerarchie, chi comanda».

Una necessità che secondo Letta è d’obbligo considerato che «per la Pubblica amministrazione è il più grande dei problemi. Meno concerti ci sono, più le cose funzionano. Bisogna dire con chiarezza chi comanda: in prima, seconda e terza battuta».

In stretto merito al tema del Forum di Confindustria, durante il suo intervento, Enrico Letta ha precisato quali sono gli obiettivi essenziali per l’immediato futuro: «la triade delle imprese è innovazione, digitalizzazione e internazionalizzazione perché si vince se si sta sul mercato globale. Dobbiamo fare passai avanti – ha aggiunto il premier – nella riforma dello Stato perché vanno abbattute le intermediazioni, le secche di discrezionalità che in Italia sono ancora tante e che bloccano il lavoro delle imprese. O si bypassano o la competitività arranca».

Infine, il presidente del Consiglio è tornato a parlare ancora una volta dell’irrisolto quanto grave problema della disoccupazione giovanile, definendolo: «l’incubo nazionale perché le nostre percentuali sono da paese senza futuro».

(Immagine da lettera43.it)

Giovanni Maria Elia

 


Vuoi restare sempre aggiornato con le notizie più importanti?

Iscriviti ai nostri canali ufficiali:

Riceverai in tempo reale tutti gli aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.

Rimani sempre aggiornato!

Unisciti al nostro canale Telegram per ricevere notizie in tempo reale, esclusive ed aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.

Scritto da Giovanni Maria Elia

Giornalista di InfoOggi

Leggi altri articoli

Rimani sempre aggiornato!

Unisciti al nostro canale Telegram per ricevere notizie in tempo reale, esclusive ed aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.