Legge elettorale, Renzi sfida la minoranza: "il si" prima delle regionali. Lunedì direzione Pd

giovedì 26 marzo, 2015

ROMA, 26 MARZO 2015- Convocata per lunedì pomeriggio alle 16.00 la riunione di direzione del Partito Democratico, convocazione in cui si discuterà di legge elettorale, riforme e "situazione politica".[MORE]

L'INCONTRO DI DIREZIONE E I DISSENSI DELLA MINORANZA

Pare sia prevista anche una votazione all'interno dell'ordine del giorno di lunedì prossimo, votazione che, secondo il parere di alcuni membri della minoranza dem, potrebbe attenere all'individuazione di una linea generale di partito da mantenere in rapporto all'Italicum. Sulla legge elettorale infatti, nonostante il corpus sia stato lungamente discusso e votato, la minoranza del Pd vorrebbe apportare delle modifiche, modifiche che però, da quanto si apprende nelle ultime ore, comporterebbe un ulteriore dilungamento dei tempi d'attuazione della legge, secondo i renziani, motivati invece nel dare una "scossa" al provvedimento per renderlo effettivo, o almeno condurlo ad approvazione entro maggio, periodo per il quale sono previste le elezioni regionali.

LA REPLICA DI ORFINI...

La minoranza Dem sembra essere decisa nel rivendicare il diritto al dissenso, ma Matteo Orfini a tale ipotesi risponde "la libertà di coscienza ci può essere sulla materia costituzionale ed è stata riconosciuta a chi ha votato in modo difforme dal gruppo sul ddl di riforma del Senato. Non c'è invece sulla legge elettorale, che è un tema politico" e sottolinea "il testo attuale della legge- l'Italicum- l'abbiamo riscritto secondo le decisioni prese negli organismi dirigenti del Partito Democratico" per poi concludere "a tutti noi alcuni elementi possono non piacere: a me non piace il doppio turno, ma lo voto".

E DI GUERINI

Guerini aggiunge, in merito all'incontro previsto per giorno 30 marzo, "lunedì in direzione discuteremo e verosimilmente ci sarà una votazione. Quella sarà la posizione del partito" evidenzia inoltre che altre discussioni si terranno nei singoli gruppi ma senza modificare la struttura predefinita in direzione, in quanto il documento "non nasce oggi, ma è frutto di mesi di discussione, ci sono state modifiche che hanno tenuto conto anche delle proposte della minoranza e su cui c'è un accordo di maggioranza".

I "DEM"

Proprio in queste ore la minoranza Dem, l'ala "sinistra" del Partito Democratico, sta per formalizzare la richiesta di incontro tra i gruppi parlamentari per apportare delle modifiche al ddl costituzionale e all'Italicum, richiesta e richiedenti che sono stati "sorpresi" dall'sms di convocazione riguardante la riunione di direzione. I moderati Dem, maggiormente "dialoganti" mettono un freno alle agitazioni interne sostenendo la possibilità che si tratti di un'apertura alla "contrattazione" sulle modifiche, ma per Bersani, Civati e Cuperlo domina l'aura "pessimista". Afferma Pippo Civati "così ci porta alla spaccatura", Cuperlo commenta "mi pare ci sia un'accelerazione" e lancia una battuta sulla posizione dominante dei renziani "in direzione i rapporti di forza sono sul filo del rasoio". Pier Luigi Bersani e altri parlamentari hanno lasciato trasparire che senza le modifiche richieste, si asterranno dal votare le riforme del governo.

E se dalla maggioranza sembra circolare il messaggio "dell'autogoal" per i soggetti, anche interni al governo, che dovessero "remare contro", Renzi si limita a comunicare il concetto di necessità dell'Italicum "per me la legge elettorale ha lo stesso valore degli 80 euro e ho intenzione di mantenere le promesse" avrebbe dichiarato il premier. Nel frattempo le preoccupazioni all'interno del Pd non accennano a diminuire, si apprenderà, probabilmente, lunedì quale linea risulterà dominante tra la renziana e la minoritaria, anche se al momento la bilancia sembrerebbe propendere per la prima.

Fonte foto: gadlerner.it

Ilary Tiralongo

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