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Letta annuncia dimissioni. La direzione Pd approva il documento di Renzi per un nuovo governo

Federica Sterza
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Letta annuncia dimissioni. La direzione Pd approva il documento di Renzi per un nuovo governo
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ROMA, 13 FEBBRAIO 2014- “A seguito delle decisioni assunte oggi dalla direzione nazionale del Partito Democratico, ho informato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, della mia volontà di recarmi domani al Quirinale per rassegnare le dimissioni da presidente del consiglio dei ministri”.
 

La nota arriva direttamente da Palazzo Chigi, al termine dell’incontro della Direzione nazionale del Partito Democratico, che ha approvato il documento di Matteo Renzi con 136 sì, 16 no e 2 astenuti. Un incontro al quale Letta è stato il grande assente, decisione dell’ultimo minuto. Nonostante avesse ribadito in mattinata la sua volontà a non mollare le redini dell’esecutivo e avesse anche cercato di giocare in anticipo presentando ieri il suo programma “Impegno Italia”, il premier in carica esce sconfitto dalle votazioni interne al suo partito. I 16 no sono tutti “civatini”, facenti capo Pippo Civati, che sull’incontro di oggi aveva previsto forti tensioni: “Rischia di diventare un western”.
 

In realtà non ci sono stati grandi drammi. L’uscita di scena di Enrico Letta, che verrà ufficializzata domani con la sua salita al Colle, ha già provocato diverse reazioni, sia tra i sostenitori dell’esecutivo di Letta, sia tra le file dell’opposizione.
 

Renzi aveva dichiarato: “Serve un governo nuovo ma il voto anticipato non è la soluzione. La strada è un patto di legislatura per dare risposte reali”, rivolgendosi a quella Direzione che, approvando il suo documento, ha di fatto sfiduciato Letta. Ed ha aggiunto, commentando la scelta del premier: “La direzione del Pd ringrazia il presidente del Consiglio per il notevole lavoro svolto alla guida del governo, un esecutivo di servizio nato in un momento delicato. E per il significativo apporto dato in particolar modo per il raggiungimento degli obiettivi europei”.
 

Angelino Alfano, leader del Nuovo centrodestra, commenta: “Questo governo viene fatto cadere in esito allo scontro interno al Pd” e aggiunge che “se non si avranno le condizioni politiche per far valere le nostre istanze noi diremo no alla nascita del nuovo governo”.
 

Maurizio Gasparri (Forza Italia) è meno delicato e dice: “Sul piano politico vedremo soprattutto per quanto riguarda legge elettorale e riforme se, come noi vogliamo, saranno confermati gli obiettivi concordati. Sul piano del metodo siamo tornati ai secoli oscuri. Si dice una cosa, se ne fa un'altra. A Palazzo Chigi solo con il voto, giurava Renzi, ora ci vuole andare senza elettori, con la tipica riunione di partito da anni Sessanta che in una stanza senza popolo diventa una mini assemblea di killer”.
 

Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, stupisce lasciando intendere una possibile apertura al Pd di Renzi. “Un minuto dopo l'incarico a Renzi, come segretario della Lega gli chiederò un incontro per sapere quello che vuole fare. Ciò” ha aggiunto “premesso che per noi la via maestra in un Paese normale sarebbero le elezioni”.
 

Domani resta comunque il giorno decisivo per capire le sorti dell’esecutivo in carica.
 

Federica Sterza
 

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Scritto da Federica Sterza

Giornalista di InfoOggi

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