Mubarak in diretta TV: "Sono sempre dalla parte del povero!"
Estero Lazio

Mubarak in diretta TV: "Sono sempre dalla parte del povero!"

sabato 29 gennaio, 2011

Il Cairo - 29 gennaio - Il “venerdì della collera”, partito come semplice protesta, getta nel caos più totale le principali città dell’Egitto, dove nel quarto giorno consecutivo di manifestazioni contro Mubarak decine di migliaia di persone, invadendo le strade dopo la preghiera del venerdì, portano esercito e polizia a reagire violentemente. Si è sparato in aria utilizzando proiettili di gomma, e si è ricorso ai gas lacrimogeni ed idranti per disperdere le migliaia di persone, ma invano. Le forze dell’ordine, infatti, non sono riuscite ad assumere il controllo della situazione e a far rispettare il coprifuoco. [MORE]Nonostante questo fosse entrato in vigore alle 18.00, in strada c’erano ancora centinaia di persone, ed al Cairo i manifestanti, dopo aver devastato il Museo Egizio, avrebbero cercato di assaltare l’edificio del ministero degli Esteri. Ad Alessandria sembra inoltre che le forze di sicurezza, in assetto anti sommossa, abbiano rinunciato a controllare la situazione, e la città sarebbe in pratica nelle mani dei rivoltosi. Non sono mancati, come ci si poteva aspettare, gli effetti catastrofici. Il bilancio odierno conta almeno 20 morti, e manifestazioni contro il regime, si sono svolte anche a Suez. Alle proteste anti-Mubarak ha partecipato anche l’ex Direttore generale dell’Aiea, leader dell’opposizione, Mohammed El Baradei Premio Nobel per la pace, dopo poche ore, messo agli arresti domiciliari. Secondo quanto riporta la Cnn, sta comunque bene e si trova attualmente nella sua casa del Cairo.

Nella giornata di ieri si sono intensificate le pressioni internazionali per una cessazione delle violenze e la fine della repressione: in particolare, Hillary Clinton, ha invitato il governo del Cairo a frenare le forze di sicurezza e ripristinare immediatamente la libertà di navigazione su internet e di comunicazione telefonica. Si, perché nel frattempo, l’accesso a internet era stato bloccato in tutto l’Egitto. Da un paio di giorni, si era impedito l’accesso al social network Facebook e al sito di micro-blogging Twitter, utilizzati dai dimostranti scesi in piazza nei giorni scorsi contro il governo, per organizzare le manifestazioni. Secondo alcuni attivisti dell’opposizione, il blocco ad internet si spiegherebbe con la volontà del governo di impedire un coordinamento delle manifestazioni in programma dopo la preghiera del venerdì. Non mancano gli interventi del cancelliere tedesco Angela Merkel che invita Mubarak e il suo governo ad autorizzare le manifestazioni pacifiche, nel pieno di un’onda di proteste antigovernative, e della Farnesina, che invita all`immediata cessazione di ogni tipo di violenza, al rispetto delle libertà civili, di espressione e comunicazione, incluso il diritto allo svolgimento di manifestazioni pacifiche, ricordando che “la stabilità dell`Egitto è una priorità per noi e per l`intera regione”.

Mubarak, dopo la giornata di scontri, afferma in diretta TV: “Questa sera ho chiesto al governo di dimettersi e domattina darò l'incarico per formare il nuovo esecutivo. Interrompere immediatamente gli atti di violenza e di sabotaggio. Le violenze di queste ore sono un complotto per destabilizzare la società ed i nostri obiettivi non saranno raggiunti con la violenza ma con il dialogo nazionale. Sono estremamente dispiaciuto per le vittime”. Ed ha accusato infiltrati di aver provocato il caos. "Ciò che è accaduto nei giorni scorsi ha insinuato nel cuore di ciascuno la paura del futuro e del caos. Non permetterò che ciò accada, mi assumo la responsabilità della sicurezza della nazione e dei nostri cittadini. Nessuna democrazia potrebbe esservi se vi sarà il caos. I manifestanti hanno voluto esprimere le proprie opinioni, vogliono più opportunità di lavoro, prezzi più bassi e lotta alla povertà. Conosco queste istanze. Io sarò sempre dalla parte del povero". E ribadisce la volontà di garantire la libertà di espressione, nel rispetto della legge e della costituzione. Negli Stati Uniti la Cnn, la Abc, la Fox e le altre principali emittenti nazionali hanno trasmesso in diretta il discorso.

Non sono infine mancati riscontri negativi a livello internazionale, con la sospensione dei voli dall’Europa e dall’Italia verso tutti i Paesi del Medio Oriente
 


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