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ROMA, 29 APRILE 2012 - Michele Santoro si è proposto come direttore generale della Rai, con Carlo Freccero presidente. Lo ha annunciato oggi a «In ½ ora». Da Lucia Annunziata, Santoro ha affermato che Monti «dovrà prestare attenzione a questa richiesta, perché se la fase due non inizia dalla Rai non comincerà mai. Non è una questione di soldi ma di libertà e di credibilità del governo».
Il giornalista si è anche soffermato sul clima che si respira nell'ambiente televisivo italiano del dopo Berlusconi. A suo dire, l'aria è meno pesante, gli editori osano di più, ma la Rai continua ad essere asfissiata da un controllo dei partiti che è sistemico, e non riguarda solo Berlusconi.[MORE] L'autocandidatura di Santoro è quindi anche un tentativo di mettere in evidenza le debolezze dell'azienda per come è stata gestita in questi anni: la sclerotizzazione, il mancato investimento in nuovi programmi e nuovi talenti, l'incapacità di mantenere nell'ambito del servizio pubblico figure di valore, da Paolini a Luttazzi. Per Santoro, in definitiva, il vero problema «è che non siamo arrivati alla rivoluzione copernicana che mette al centro gli autori».
Le risposte della politica si sono susseguite per tutta la giornata, e sono state molto varie. Prevedibilmente critici i commenti del Pdl. Alessio Butti (capogruppo del partito in commissione di vigilanza), ha parlato di una trovata «per tornare alla ribalta della cronaca», mentre per Enzo Fasano e Achille Totaro «i curricula suo e di Freccero sono degni della tv della Corea del Nord». Nemmeno per il centro-sinistra, comunque, si può parlare di una risposta compattamente favorevole. A fronte dell'approvazione di Belisario (Idv), Parisi (Pd) e Vendola (Sel), spicca la dura ironia del Pd Giorgio Merlo, vicepresidente della commissione di vigilanza: «Carnevale è ormai finito da oltre due mesi».
Si vedrà quanto il conduttore di Servizio Pubblico riuscirà a tenere accesi i riflettori sulle ambigue logiche che hanno finora regolato la governance Rai. Per il momento, durante la conferenza stampa del duo Santoro-Freccero al festival di giornalismo di Perugia, Giulia Innocenzi (che li accompagnava) ha lanciato la proposta di pubblicare online tutti i curricula dei candidati alla dirigenza dell'azienda, al fine di mettere i partiti di fronte alla responsabilità delle loro scelte.
Michele Barbero
(Immagine da Repubblica)