Spacciatore spara contro abitazione comandante dei carabinieri
VARESE - Undici anni di reclusione e un risarcimento danni da 50mila euro: e' la condanna inflitta a Gianluca Dattilo, giovane varesino riconosciuto colpevole di aver esploso alcuni colpi di pistola contro l'abitazione del comandante dei carabinieri di Porto Ceresio, il maresciallo Salvatore Gambataro la notte del 26 novembre scorso. [MORE]
Il Pubblico ministero Tiziano Masini aveva sollecitato 19 anni e 10 mesi considerando le accuse di porto abusivo di armi da fuoco e di minacce, reati questi due pero' caduti. Secondo le conclusioni investigative, Dattilo temeva che le indagini svolte dai carabinieri potessero compromettere i suoi traffici di stupefacenti e per questo quella notte esplose alcuni colpi d'arma da fuoco contro la finestra dell'abitazione del maresciallo posta sul retro della caserma. Uno di questi entro' da una finestra conficcandosi nel muro ad altezza uomo. La sera precedente, sempre in base alle ricostruzioni investigative, lo stesso Dattilo esplose altri colpi contro la facciata dell'edificio ma calcolo' male la mira e finirono in un punto in cui non avrebbero potuto colpire nessuno. Da qui la decisione di replicare nelle ore successive. Poco prima del secondo episodio la moglie del maresciallo si era affacciata a quella stessa finestra per ritirare i panni stesi.
L'avvocato difensore, Marco Lacchin, annuncia anche "certamente faremo appello anche se prima attendiamo di conoscere le motivazioni della sentenza". Quello che secondo il Tribunale di Varese e' stato un tentato omicidio deve essere collocato quale atto di ritorsione contro indagini che portarono alla luce un traffico di droga tra Svezzera e Val Ceresio e all'arresto di 20 persone. Altre 15 furono segnalate alla Prefettura come consumatrici di stupefacenti.
(AGI)
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