Truffe agli anziani: maxi operazione tra Veneto e Campania smantella un’associazione criminale
Una rete organizzata dietro le telefonate-inganno: come funzionava e cosa è emerso dall’indagine
Le truffe agli anziani continuano a rappresentare una delle forme di criminalità più diffuse e insidiose in Italia. Approfittare della fragilità, della solitudine e della fiducia delle persone più vulnerabili è una strategia purtroppo nota alle organizzazioni criminali. Proprio per contrastare questo fenomeno, la Polizia di Stato di Padova ha portato a termine una vasta operazione che ha permesso di individuare e smantellare una gang specializzata in estorsioni e raggiri.
Operazione interregionale: 11 misure cautelari eseguite
L'indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Padova, ha portato all’esecuzione di 11 misure cautelari tra Veneto e Campania. Le azioni operative sono state condotte dalla Squadra Mobile di Padova, con il supporto della Polizia di Napoli, in un blitz scattato all’alba e condotto da circa 100 agenti.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la banda aveva messo in piedi una vera e propria associazione per delinquere strutturata e stabile, con ruoli precisi, basi operative e un target ben definito: persone anziane e fragili.
Il metodo usato: il finto maresciallo e il finto avvocato
Le telefonate seguivano uno schema ben studiato, noto come:
- Truffa del finto maresciallo
- Truffa del finto avvocato
Le vittime venivano contattate telefonicamente e indotte a credere che un parente fosse coinvolto in un grave incidente o in un problema giudiziario. Attraverso toni autoritari, ansia indotta e pressioni emotive, veniva richiesto denaro contante o gioielli come forma di cauzione o pagamento urgente.
I numeri dell’inchiesta
Durante le indagini sono state documentate 15 truffe commesse nel Nord e nel Centro Italia, in particolare nelle province di:
- Padova (2 episodi)
- Venezia (2)
- Como (2)
- Bolzano (2)
- Teramo (2)
- Verona
- Trento
- Cuneo
- Modena
- Ascoli Piceno
La refurtiva recuperata ammonta a oltre 400.000 euro, tra contanti, preziosi e oggetti di valore, già restituiti ai legittimi proprietari.
Secondo i dati forniti dalla Questura, nel solo territorio di Padova, nel 2025 sono state denunciate 671 truffe agli anziani, di cui 258 nel capoluogo, con un giro illecito stimato di circa 5 milioni di euro.
Individuata la leadership della rete criminale
Il presunto capo dell’organizzazione è un uomo di 32 anni, già noto alle forze dell’ordine e legato a un clan camorristico attivo nel quartiere Forcella di Napoli. È stato arrestato e tradotto in carcere. Con lui è finita in manette anche una giovane donna di 22 anni, mentre gli altri membri della banda sono stati sottoposti a obblighi di dimora e altre misure alternative.
Conferenza stampa e sviluppi
I risultati dell'operazione saranno illustrati in una conferenza stampa presso la Questura di Padova alla presenza del Procuratore della Repubblica Angelantonio Racanelli e del Questore Marco Odorisio.
Perché la prevenzione è fondamentale
Le autorità invitano i cittadini a prestare massima attenzione e a segnare alcuni punti chiave:
- Le forze dell’ordine non richiedono denaro a domicilio
- Nessun avvocato o tribunale contatta telefonicamente familiari per cauzioni immediate
- Se si riceve una telefonata sospetta, la prima azione è chiudere la chiamata e contattare subito il 112
Conclusione
Le truffe agli anziani non sono semplici atti criminali: sono aggressioni emotive che colpiscono dignità e fiducia. Operazioni come quella della Polizia di Padova rappresentano un passo importante nella tutela delle persone più vulnerabili e nella lotta alle reti criminali organizzate.
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