Addio a Livio Macchia, anima storica e fondatore dei Camaleonti
Una carriera lunga sessant’anni nella musica italiana
Livio Macchia, storico fondatore e frontman dei Camaleonti, si è spento all’età di 83 anni, lasciando un segno profondo nella storia della musica leggera italiana. Con i suoi iconici capelli ricci elettrici e i baffi a manubrio, non solo ha dato un’impronta musicale al gruppo, ma anche un’estetica inconfondibile che ha attraversato le generazioni.
Le origini dei Camaleonti: da sogno giovanile a realtà consolidata
Il gruppo nacque nel 1963, in un periodo di fermento culturale e musicale. L’idea fu di tre ragazzi appassionati: Livio Macchia, Riki Maiocchi e Paolo De Ceglie. I tre si conobbero sui banchi di scuola e condivisero sin da subito la passione per la musica. Iniziando con esibizioni nei club e locali notturni, seppero conquistare rapidamente il pubblico grazie a un sound innovativo e internazionale, ispirato alle tendenze provenienti dall’America e dal Regno Unito.
> «Facevamo un genere che non faceva nessuno, musica che arrivava da oltreoceano», ricordava Macchia.
Un gruppo che ha saputo cambiare forma senza perdere identità
Nel corso di oltre sessant’anni di attività, i Camaleonti hanno affrontato numerosi cambi di formazione, riuscendo però a mantenere una propria identità artistica riconoscibile. Dai successi degli anni ’60 alle esibizioni in televisione e alle partecipazioni a Sanremo, il gruppo ha attraversato epoche e mode, mantenendo vivo un legame con il pubblico.
Ricordi e aneddoti di un’epoca indimenticabile
Livio Macchia ricordava con affetto e nostalgia i suoi compagni di viaggio. Di Riki Maiocchi diceva:
> «Un gran bel cantante, il suo vibrato naturale lo copiavano tutti. Quando lo imitavano, si sentiva che era forzato. Era un ribelle, un pazzo scatenato».
Tra gli aneddoti più vivaci, Macchia raccontava di una serata in Versilia:
> «Gente bellissima, ambiente elegante... a un certo punto Riki dice che esce un attimo e torna subito. Non l’abbiamo più visto. L’anno dopo lo rivedemmo a Sanremo!».
Anche il ricordo di Paolo De Ceglie è carico di affetto:
> «Mi è rimasto nel cuore, un simpaticone. Faceva scherzi, gli piaceva divertirsi. E ovviamente, gli piacevano le donne».
L’eredità di Livio Macchia e dei Camaleonti nella musica italiana
Con la scomparsa di Livio Macchia, si chiude un capitolo importante della musica leggera italiana. I Camaleonti rappresentano un pezzo autentico del nostro patrimonio musicale, capaci di evolversi pur restando fedeli alle proprie radici. La sua figura resta nella memoria collettiva come esempio di coerenza artistica, passione e talento senza tempo.
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