Crisi Merloni, nuovi sviluppi
Cronaca Umbria

Crisi Merloni, nuovi sviluppi

lunedì 26 dicembre, 2011

NOCERA UMBRA, 26 DICEMBRE 2011 – Natale amaro per tanti lavoratori italiani. Alle immagini di festa proposte da televisioni e giornali fanno da contraltare le immagini delle molteplici proteste messe in campo in questi giorni da diverse categorie di lavoratori. Una crisi occupazionale lungi dall’essere risolta in previsione di un 2012 che non promette niente di buono su questo fronte. Mentre ci arrivano da Milano le immagini del segretario della Cgil, Susanna Camusso, che in questo giorno di festa si reca a far visita ai tre lavoratori della ex Wagon - Lits che dall’8 di dicembre protestano sulla torre-faro contro la decisione di Trenitalia di sopprimere i collegamenti notturni licenziando 800 lavoratori, torniamo a parlare della crisi della Antonio Merloni che ha colpito fortemente il nostro territorio. [MORE]Ne torniamo a parlare dando voce a quei lavoratori che, da tempo riuniti in un comitato, continuano a battersi per il rispetto dei loro diritti e continuano a farlo denunciando anche comportamenti non proprio corretti da parte dei loro rappresentanti sindacali. Evidentemente siamo di fronte a due facce della stessa medaglia. Da un lato il segretario di uno dei maggiori sindacati italiani che personalmente si impegna per cercare di risolvere una situazione, come quella della Wagon – Lits, mentre dall’altra parte ci sono le accuse dei lavoratori della ex Antonio Merloni nei confronti di rappresentanti sindacali non sempre all’altezza del compito loro affidato da chi li ha eletti. Il 24 dicembre il “ Comitato dei lavoratori Merloni “ ha redatto e pubblicato sul proprio sito un nuovo comunicato stampa accusando sindacati e istituzioni che hanno preso parte alle trattative con il gruppo che ha poi rilevato gli stabilimenti dell’ex Merloni di aver gestito il tutto in maniera “ superficiale e poco responsabile nei confronti dei lavoratori “ .


La capacità occupazionale messa in campo dalla società J.P Industries è risultata inferiore alle aspettative delle migliaia di dipendenti che da anni si trovano in cassa integrazione. Nel comunicato viene sottolineato inoltre come il piano industriale presentato dalla nuova società che ha rilevato i tre stabilimenti non fornisce le necessarie garanzie in quanto non specifica il tipo di prodotto che andrà a produrre e, inoltre, senza alcun vincolo per quanto riguarda il mantenimento del sito produttivo di Nocera Umbra.
I lavoratori riuniti in comitato denunciano inoltre una situazione che, a ben vedere, risulta ancora più grave. La procedura per la selezione di quei pochi a cui è stata data la possibilità di tornare al lavoro sarebbe stata gestita senza alcun criterio professionale e sociale, senza la consultazione e la partecipazione dei lavoratori ma solamente sul principio della ripartizione tra sindacati che hanno poi cercato di mascherare il tutto inscenando la farsa dei test per sottrarsi alla proprie responsabilità nei confronti dei propri iscritti che sono rimasti fuori dai 700 neo-riassunti. Secondo quanto denuncia il comitato le liste di coloro che dovevano tornare al lavoro sono state stilate dai sindacati stessi insieme ai propri politici di riferimento. Le lamentele che fievolmente vengono sollevate oggi sarebbero solo un modo per intercettare il malcontento che si è creato.


Tutti coloro che sono rimasti “ esclusi “ dalla selezione del nuovo padrone aspettano delle risposte sulla base dell’ esistente “ Accordo di programma “ firmato da tutte le autorità nazionali e regionali che avrebbe dovuto creare occasioni alternative di investimenti industriali in grado di garantire nuove posti di lavoro. In questi anni tanti, a partire dalla Cgil e tanti politici locali, hanno fatto di questo accordo il proprio cavallo di battaglia presentandolo come l’unica e ultima possibilità per i lavoratori, promuovendo iniziative e manifestazioni per facilitare l’approvazione del passaggio alla fase B dell’accordo. Ora quegli stessi delegati e rappresentanti sindacali che hanno sostenuto e tentato “ non riuscendoci “ di convincere i lavoratori che  quella era la soluzione migliore risultano essere tra i 700 che verranno riassunti dalla J.P Industries.
Nel comunicato pubblicato la vigilia di Natale vengono quindi espressamente formulate accuse nei confronti dei sindacati e dei loro rappresentanti che avrebbero lavorato per proteggere i diritti di pochi e non di tutti i lavoratori. Viene promossa una nuova “Assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici della Antonio Merloni “ per il giorno 28 dicembre 2011 alle ore 17:00 presso il circolo Acli di Colle di Nocera Umbra. Tra gli invitati a partecipare la Presidente della regione Umbria Catiuscia Marini, l’assessore allo sviluppo economico regionale Vincenzo Riommi, tutti i sindaci del territorio coinvolto nella vertenza Merloni per pretendere risposte concrete ed urgenti " ad una situazione che coinvolge migliaia di lavoratori e le loro famiglie. 
Daniela Dragoni
 


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