Inps, Boeri: "Senza immigrati l'Inps crollerebbe"
Economia Lazio

Inps, Boeri: "Senza immigrati l'Inps crollerebbe"

martedì 4 luglio, 2017

ROMA, 4 LUGLIO - Tito Boeri lancia l'allarme: “Chiudendo le frontiere rischiamo di distruggere il nostro sistema di protezione sociale”. Il presidente dell'Inps illustra alla Camera la Relazione annuale dell'Istituto: una simulazione basata sull'ipotesi di azzeramento dei flussi in entrata dei contribuenti extracomunitari, che produrrebbe per il 2040 “73 miliardi in meno di entrate contributive e 35 miliardi in meno di prestazioni sociali destinate a immigrati, con un saldo netto negativo di 38 miliardi per le casse dell'Inps”. [MORE]

Boeri ha poi parlato del Reddito di inserimento, misura destinata a prendere forma dal 2018: “È sicuramente un passo in avanti rispetto alle tante misure parziali introdotte negli ultimi anni, ma è ancora una misura basata su condizioni categoriali arbitrarie e l'importo sembra anche troppo basso”. Il presidente dell'Inps assicura comunque che “l'Istituto è pronto, come richiesto dal decreto legislativo che istituirà il Reddito di inserimento, ad essere l'amministrazione centrale che seleziona - in collaborazione con i Comuni - i beneficiari”.

L'illustrazione della Relazione annuale dell'Inps è stata anche l'occasione, per Boeri, per parlare dei fattori che rischiano di frenare la crescita dell'occupazione in Italia: “Dobbiamo guardare con preoccupazione alla minore appetibilità delle assunzioni con contratti a tempo indeterminato rispetto a quelli a tempo determinato, una volta che sono stati rimossi i forti incentivi contributivi del 2015”. Per incentivare l'assunzione con contratti a tempo indeterminato, allora, la proposta di Boeri è di fiscalizzare una componente dei contributi previdenziali all'inizio della carriera lavorativa.

Ma il rapporto presentato oggi alla Camera evidenzia soprattutto alcuni aspetti critici del sistema previdenziale italiano. Nel 2016 5,8 milioni di pensionati italiani potevano contare su un reddito da pensione inferiore a 1.000 euro al mese: un numero in calo del 38% rispetto ai dati del 2015. Solo l'1,06 milioni di pensionati percepisce più di 3.000 euro al mese.

Claudio Canzone

Fonte foto: gadlerner.it


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