La conversione e il Vangelo
Parola e Fede Calabria

La conversione e il Vangelo

sabato 24 gennaio, 2015


(Vangelo della Domenica) "Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo». Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui". [MORE]


Breve spunto di riflessione
Giovanni Battista viene arrestato. Gesù si reca in Galilea proclamando il vangelo. Inizia il suo lungo viaggio missionario nel mondo con un invito: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertiteci e credete nel Vangelo”.


“Convertitevi”: La conversione che Gesù chiede è vero cambiamento di visione, di mente, di cuore, di corpo, di vita, è un vero passaggio dall’antico mondo al nuovo, dall’antica verità alla nuova, dal vecchio uomo al nuovo, dalla carne allo spirito, dal singolo alla comunità. Se non c’è il passaggio in questo nuovo mondo non c’è vera conversione.


Prendiamo come riferimento due esempi. Che cos’è la conversione per un uomo e una donna che decidono di sposarsi? E’ lasciare una vecchia condizione ed entrarne in una nuova. “l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola” (Gn 2). Si lascia una famiglia e se ne crea una nuova. Molti matrimoni soffrono per il non distacco dalla prima famiglia. Prendiamo poi l’esempio della vocazione sacerdotale. Che cos’è la vocazione sacerdotale se non un passaggio, un cambiamento di “mestiere”. Si lasciano le reti della pesca per prendere in mano quelli di pescatori di uomini.


Ora ognuno di noi si deve chiedere nel suo processo di conversione cosa è chiamato a cambiare e cosa deve abbandonare della vecchia condizione di vita. Oggi cosa stiamo insegnando? Che per essere cristiani convertiti non dobbiamo cambiare nulla. Tutto va bene così come esso è. Ognuno è libero di fare come e cosa crede? Può andare bene questo? Assolutamente no.


“E credete nel Vangelo”: il passaggio dalla condizione precedente a quella nuova è divenire con la sua Parola una cosa sola. È questa la vera conversione ontologia che ci è chiesta. Un cambiamento di sostanza. Dalla sostanza di Adamo allo sostanza di Cristo e dello Spirito Santo.


Ora è giusto che tutti noi ci chiediamo: questa missione di Gesù di annunciare il Vangelo, può fermarsi con lui. Assolutamente no. Lui dovrà tornare alla destra del Padre. Ed ecco, in questo vangelo le prime chiamate. Sappiamo che seguiranno le altre, fino ai nostri giorni. Pregare per le vocazioni dovrà essere un impegno perenne nella Chiesa da parte di tutti.


Chi è il sacerdote? Innanzitutto è colui che deve insegnare la volontà attuale, storica su ciascuno con il dono della verità della parola di Dio e dei sacramenti. Il Sacerdote deve essere la parola sempre nuova di Dio nella storia. Egli è anche luce che attinge la luce vera da Cristo per irradiarla nelle tenebre del mondo. Deve poter essere in tutto questo modello ed esempio, perché mentre conduce le anime per le strade della vita, le attrare al cuore di Cristo.

Don Francesco Cristofaro

Si ricorda che ognuno può porre i propri dubbi scrivendo al seguente indirizzo di posta elettronica [email protected] . Si cercherà di fornire a tutti una risposta.


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