Lettera di un prete alla Madonna Addolorata
Parola e Fede Lazio

Lettera di un prete alla Madonna Addolorata

giovedì 16 marzo, 2017

Cara Madonnina


sai, tante volte mi sono chiesto cosa hai provato nel momento in cui hai incontrato tuo Figlio Gesù carico della croce su quella via che portava al Calvario, con il volto insanguinato e il corpo martoriato dai flagelli dei soldati che con veemenza hanno scatenato tutta la loro ira sul Messia. Anche adesso in questo momento, in questo tempo di Quaresima, mentre ci incamminiamo verso la Santa Pasqua, mi pongo la stessa domanda: Cosa hai provato Madre? Come hai superato così tanto dolore?


Chiudo gli occhi. Immagino la scena di dolore e di tenerezza. Gli occhi della Madre e del Figlio si incrociano e si guardano con un amore immenso. O Madre, non puoi fare niente per quel tuo Figlio che con amore hai portato nel grembo e dato alla luce e con amore hai cresciuto. E’ lì adesso; porta una croce pesante e tu non puoi fare nulla… ma sei lì. Tu guardi Lui e io guardo te Madre e il mio cuore piange perché di questa morte innocente anche io ne sono responsabile.[MORE]


Vorrei essere lì con te. Vorrei essere al posto di Giovanni. Ti vorrei sorreggere. Ti vorrei consolare. Vorrei stringerti forte, forte. Vorrei asciugare le tue lacrime e dirti: “coraggio Madre! Gesù non ci abbandonerà. Sarà sempre con noi. Lui lo ha detto: muoio per poi risorgere”.


… Ma la sofferenza tua è grande. Ti guardo ancora e penso: “Come può una madre veder morire suo figlio e vederlo morire ingiustamente?”
Vorrei la tua fede Madre. Vorrei il tuo coraggio, la tua umiltà, il tuo grande amore.


Rimango in silenzio e rifletto e penso che anche oggi potrei stare accanto a tante madri e a tanti padri che ogni giorno devono prendersi cura dei loro figli che, spesso li vedono “morire” dietro mode false e ingannevoli che il mondo gli offre come vera felicità.
Quante madri e quanti padri piangono e soffrono per dei figli che smarriscono la strada dietro a droghe e alcool, figli che rovinano la propria esistenza con mode sciocche e inutili. Figli vittime di ingiustizie e bullismo, di violenze e ogni sorta di cattiveria, figli che escono di casa sbattendo le porte e che ti dicono: “voi non capite niente!!!” come se i genitori fossero i loro nemici…
Anche queste madri e questi padri vanno sostenuti e incoraggiati, aiutati e sorretti sulla via del Calvario…


Penso a quelle madri e a quei padri che ogni giorno lottano per sfamare i loro figli con un lavoro spesso precario o che manca. Anche questi genitori vanno aiutati, sostenuti, sorretti e incoraggiati sulla via del Calvario...


Penso a quelle madri che lottano con la malattia eppure devono sorridere perché a casa ci sono dei figli che devono vedere la loro madre forte e coraggiosa.
Anche queste madri vanno sostenute, sorrette, incoraggiate e aiutate sulla via del Calvario...


E rifletto, medito, penso… e l’elenco si fa infinito, lì sulla via del Calvario ed allora mi sento vicino a te Madre Santa, al tuo fianco Regina del Cielo per sorreggerti, aiutarti, incoraggiarti ed insieme camminiamo in questa valle di lacrime verso quel Regno eterno dove ogni lacrima sarà asciugata.


Io sorreggo te e tu sorreggi me Madre.
Io incoraggio te e tu incoraggi me Madre.
Io amo te e tu ami me Madre.


Madre sei la perla più bella che io potessi incontrare. Grazie per avermi preso per mano e condotto dinanzi all’inestimabile tesoro: Gesù.
Un piccolo figlio che ti ama tanto e che non smetterebbe mai di contemplarti.


Don Francesco Cristofaro


Autore
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