ROMA, 07 SETTEMBRE 2011- Con i diversi ‘ritocchi’ fatti alla Manovra economica, sembra di assistere al ‘gioco delle tre carte’ a danno delle categorie più deboli dei cittadini. Come spesso capita, a tante belle parole non seguono altrettanti fatti. Così, ad esempio, l’intenzione iniziale di voler apportare importanti tagli ai costo della politica si è andata via via assottigliando ad ogni nuova versione della Manovra.[MORE]
Infatti, la versione precedente a quella attuale, conteneva una riduzione del 50% dell'indennita' per parlamentari che svolgono attivita' lavorativa con un reddito uguale o superiore al 15% della stessa indennita'. Con un ‘giro di carte’, ecco che il taglio all'indennita' parlamentare si alleggerisce, ai parlamentari che svolgano qualsiasi attivita' lavorativa per la quale sia percepito un reddito uguale o superiore al 15% dell'indennità parlamentare “la riduzione dell'indennita' si applica in misura pari al 20% per la parte eccedente i 90.000 euro e fino a 150.000 euro, e del 20% per la parte eccedente i 150.000 euro”.
Un altro ‘giro di carte’ ed ecco che il “contributo di solidarietà”, che originariamente doveva colpire i redditi al di sopra dei 90.000 euro (scatenando il malcontento dei poveri giocatori), nell’ultima versione presentata dal governo, è diventato un contributo del 3% sopra i 300.000 euro. Allo stesso tempo, si è provveduto ad aumentare l'Iva, dal 20 al 21% su una lunga lista di prodotti.
Decisione, quest’ultima, che secondo le associazioni dei consumatori determinerà una vera e propria stangata a danno degli italiani. In particolare, secondo le stime del Codacons, si parla in media di un aumento di 290 euro l’anno. Come ha spiegato Carlo Rienzi, presidente Codacons, “il costo sara' maggiore se si tratta di una famiglia numerosa. Il rialzo portera' ad un aumento di tutti i prodotti indistintamente perche' l'Iva viene scaricata sui consumatori. Saremo destinati a veder salire anche l'inflazione: certamente non una bella notizia con gli stipendi e le pensioni ferme''.
E sempre nello stesso ‘giro di carte’, ecco che compare l’equiparazione dell'età per la pensione di vecchiaia tra uomini e donne a 65 anni, a partire del 2014. Si allenta la stretta sulle manette agli evasori, per i quali il carcere potrà scattare solo se l'evasione, oltre a raggiungere i 3 milioni sarà pari almeno al 30% del fatturato.
Alla luce di tutto ciò, per timore che un altro giro di carte possa nascondere altre spiacevoli sorprese, dobbiamo auspicarci che si arrivi al più presto alla fine di questo ‘gioco’.
Rosy Merola
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