Speciale InArt – Michelangelo e il Novecento, visioni contemporanee
infoOggi (M) arte Emilia Romagna

Speciale InArt – Michelangelo e il Novecento, visioni contemporanee

venerdì 20 giugno, 2014

MODENA, 20 GIUGNO 2014 – Nel 450° anniversario della morte di Michelangelo, un doppio evento espositivo - a cura di Emanuela Ferretti, Marco Pierini, Pietro Ruschi, con un comune progetto scientifico promosso dalla Galleria civica di Modena e dalla Fondazione Casa Buonarroti di Firenze (catalogo unico Silvana Editoriale) - ne celebra la memoria, “Michelangelo e il Novecento”, rispettivamente ospitato per la sezione modenese presso la Palazzina dei Giardini - a partire da oggi fino al 19 ottobre 2014 -, mentre per quella fiorentina presso Casa Buonarroti - 18 giugno/20 ottobre 2014.

La mostra modenese, incentrata sulla scultura, documenta le influenze che il grande artista rinascimentale dalla “natura divina” ha esercitato nella cultura del XX secolo fino ai nostri giorni. Un percorso inedito e suggestivo dunque, per irradiare di nuova luce un genio indiscusso di tutti i tempi, «proiettato in una dimensione mitologica, non priva talvolta di facili e vetusti stereotipi» osserva Marco Pierini.

«Le icone michelangiolesche – secondo i curatori - sono un unicum, dalla Pop Art in poi ritornano continuamente, spesso ridotte a oggetti kitsch o di consumo, o a statuette da bancarella».[MORE]

Capolavori rivisitati accolgono il visitatore a partire da Merciful Dream (Pietà V), di Jan Fabre, riproduzione in marmo di Carrara della Pietà vaticana in scala 1:1. Alla sua prima presentazione veneziana, avvenuta nel 2011, l’opera urtò la sensibilità di quanti la considerarono poco rispettosa, se non blasfema, dal momento che al posto del volto della Vergine vi figura un teschio, mentre il ritratto dell’artista stesso sostituisce quello del Cristo. In realtà, spiegano i curatori, qui «sembra configurarsi come una toccante meditazione sulla morte, rappresentazione quanto mai umana del dolore materno, della disperata richiesta di poter barattare la propria morte con quella del figlio».

A seguire il David di Kendell Geers, Relic 2 (2002), ricavato da un blocco di polistirolo e avvolto «con nastro da segnaletica bianco e rosso, elemento che richiama alla mente scenari di violenza e pericolo», chiarisce Serena Goldoni: si è al cospetto di «una maestosa opera d’arte» ispirata ai souvenir kitsch, trasfigurata nel «simbolo dello scontro tra la serialità dell’oggetto tecnologico e l’unicità del manufatto artigianale, tra l’inconsapevole fruizione del turismo di massa e le forti radici culturali e storiche del territorio».

L’allestimento, visionario e variegato, immerso nel blu profondo di Yves Klein - presente con L’Esclave d’après Michel-Ange, (S 20), del 1962 - o nel bianco nero degli scatti contemporanei, prosegue con i lavori di altri artisti, di Aurelio Amendola, Gabriele Basilico, Jan Fabre, Robert Mapplethorpe, Ico Parisi e Thomas Struth; sono altresì presenti alcuni fogli michelangioleschi - come un torso virile a inchiostro datato tra il 1524 e il 1525 - e addirittura un cortometraggio, Lo sguardo di Michelangelo (2004) di Michelangelo Antonioni, che chiude il percorso della Galleria civica.


Domenico Carelli

(Foto: in evidenza, “Relic 2”, di Kendell Geers, 2002 nastro da segnaletica stradale, polistirolo, h 454 cm, courtesy Galleria Continua, San Gimignano / Beijing / Les Moulins; segue stampa della serie “Un occhio su Michelangelo”, di Aurelio Amendola, 1992, Galleria civica di Modena; in gallery “Merciful Dream, Pietà V”, di Jan Fabre, 2011, - Series : PIETAS -, marmo bianco di Carrara, 190 x 195 x 110 cm / Base: 270 x 40 x 180 cm; Installation view: PIETAS -1 Jun 2011-16 Okt 2011- , Photo Pat Verbruggen, - part.- Private collection, © Angelos bvba)

 


Autore
https://www.infooggi.it - Il Diritto Di Sapere

Entra nel nostro Canale Telegram!

Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!

Esplora la categoria
infoOggi (M) arte.