Mps, giornata di chiarimenti: Vigni dai pm e derivati in cda
Economia Toscana

Mps, giornata di chiarimenti: Vigni dai pm e derivati in cda

mercoledì 6 febbraio, 2013

SIENA, 06 FEBBRAIO 2013 - Quella odierna, si preannuncia essere una giornata importante per il Monte dei Paschi di Siena. Due gli appuntamenti importanti in agenda: l’interrogatorio dell'ex direttore generale del Monte dei Paschi Antonio Vigni - recatosi poco prima delle 10.30 nel Palazzo di Giustizia di Siena per essere ascoltato dai pm sienesi che stanno indagando sull'acquisizione di banca Antonveneta da parte del Monte – e il cda dell’istituto bancario alle 14.00.

In particolare, il consiglio di amministrazione della banca si riunirà per esaminare il dossier sulle operazioni strutturate (i derivati) poste in essere dalla passata gestione. Attualmente, secondo qunto si è appreso, si stima che le perdite connesse alle operazioni Santorini, Alexandria e Nota Italia si aggirerebbero intorno ai 720 milioni. Tuttavia, per avere maggiori informazioni in merito, si dovrà attendere l’esito dell’incontro di oggi.
Per quanto riguarda, invece, l’altro momento importante della giornata, ovverosia l’interrogatorio dell’uomo di fiducia di Giuseppe Mussari, Antonio Vigni (entrato a far parte dei piani alti di Mps il 1 giugno 2006 quando fu nominato Direttore generale fino al 12 gennaio 2012, giorno nel quale venne sostituito da Fabrizio Viola). L’ex direttore dovrà rispondere dell'accusa di ostacolo agli organi di vigilanza e false comunicazioni proprio in merito all'acquisizione di Antonveneta.

Gl’inquirenti cercheranno di far luce sul fatto del perché Vigni abbia deciso di nascondere a Bankitalia e alla Consob le valutazioni reali sull'aumento di capitale da un miliardo riservato a Jp Morgan. In particolare, al vaglio dei pm, una mail sospetta del 25 gennaio 2008, inviata a Rizzo (l’ex funzionario della Dresdner, ascoltato come persona informata dei fatti in merito alla “peculiare” triangolazione su un derivato tra Mps-Lutifin-Dresdner e che avrebbe rivelato il modus operandi della cosidetta “banda del cinque per cento”, riferito ad alcuni dirigenti e operatori del Montepaschi, tra cui Gianluca Baldassari e Pompeo Pontone, concernente alla percentuale che questi percepivano sulle operazioni effettuate).  [MORE]

Il testo della mail aveva come oggetto il Tier 1 - il patrimonio di base delle banche - secondo l’informativa, “associando azioni di nuova emissione Jp Morgan al contratto di usufrutto in favore di Mps” Per gl’inquirenti, “la struttura è diversa da quella illustrata a Bankitalia undici giorni prima, che invece prevedeva una equity swap”. Inoltre, in data 3 ottobre 2008, ci fu un’altra azione fuorviante da parte degli indagati in merito all’attività di vigilanza Bankitalia, in merito ad operazioni collegare all’acquisizione di banca Antonveneta, ovverosia sull’aumento di capitale di un miliardo riservato a Jp Morgan. Infatti a Bankitalia che, il 23 settembre del 2008, “richiedeva delucidazioni circa la computabilità della complessiva operazione di rafforzamento patrimoniale da un miliardo di euro nel capital core”, gl’indagati avrebbero replicado – dichiarando il falso – “che Jp Morgan aveva acquistato la proprietà delle azioni ed era quindi esposta alle oscillazioni del relativo valore senza ricevere dalla banca alcuna protezione implicita o esplicita”, aggiungendo che “Morgan avesse trasferito il rischio ai portatori degli strumenti finanziari convertibili emessi dalla Bank of New York con un’operazione alla quale la banca era estranea”.

Questi avrebbero anche mentito sulla flessibilità dei pagamenti, affermando che i corrispettivi riconosciuti a Jpm “quale nudo proprietario nell’ambito del contratto di usufrutto non integravano il pagamento di un interesse sugli strumenti finanziari convertibili emersi da Bank of New Yor: piuttosto rappresentano un corrispettivo di un diritto di usufrutto che, dal punto di vista della banca, ha valore e merita una remunerazione”. Infine, sempre secondo i pm, la vecchia dirigenza avrebbe nascosto anche la “sussistenza di un’indemnity a firma di Morelli, rilasciata il 15 aprile 2008 in favore di Jp Morgan”.

E sull’odierno cda, per i nuovi vertici della banca, Viola e Profumo, "Non c'è alcun buco, domani faremo chiarezza. Daremo numeri molti chiari su queste operazioni e faremo totale chiarezza sulla nostra posizione su queste operazioni”. Profumo ha proseguito aggiungendo che, “Preciso che non si tratta di un buco, sono operazioni che hanno spalmato una perdita nel tempo: se domani decideremo di rivedere il bilancio e il cda sara' d'accordo la perdita andra' immediatamente nei bilanci, poi nel tempo recuperemo la somma”.
Poi il banchiere ha evidenzia che ''certamente Antonveneta è stata pagata troppo'', tuttavia escludendo che nell'operazione siano state pagate tangenti, “La magistratura sta indagando ma se questo dovesse essere risaneremo il bilancio perché ci faremo ridare i soldi”.

Infine, sulla possibilità di un nuovo socio per Mps, Profumo ha dichiarato, “mi piacerebbe avere un investitore finanziario, ma oggi l'investitore non lo stiamo cercando, perché considerando la situazione adesso è impossibile”.

Vedremo come si evolverà la vicenda.

(fonte: Il Messaggero, La Repubblica, Ansa)

Rosy Merola
 


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