Palermo, le primarie sono inquinate, ma vanno bene lo stesso
Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
PALERMO, 18 MARZO 2012 – Alla fine il Comitato dei garanti ha deciso: le elezioni primarie sono valide, Fabrizio Ferrandelli è il candidato sindaco con cui il centro-sinistra si presenterà alle elezioni per Palazzo delle Aquile a maggio.
O, per meglio dire, Ferrandelli sarebbe il candidato sindaco qualora il centro-sinistra palermitano, in questo per niente differente da quello nazionale, non fosse completamente spaccato tra chi sostiene che le primarie siano state di fatto solo una perdita di tempo, come Italia dei Valori e Sinistra Ecologia e Libertà - le quali sembrano propense a riproporre anche per le amministrative di maggio il nome di Rita Borsellino, che nei giorni scorsi ha evidenziato come «la decisione del Comitato dei garanti ha confermato il fallimento delle primarie» - e chi, come il gruppo Lumia-Cracolici-Alfano-Crocetta, incurante delle polemiche, del lavoro della magistratura e di quanto deciso proprio dal comitato, continua a tener fede a quanto espresso attraverso le primarie.[MORE]
Primarie alle quali, però, sono stati annullati i voti del seggio numero quattro relativo al quartiere Zen dove, come raccontavamo qualche giorno fa, i carabinieri si erano interessati alle modalità di svolgimento del voto, in cui forti dubbi erano stati sollevati sul ruolo di Francesca Trapani, rappresentante di lista di Fabrizio Ferrandelli, .
In attesa del parere della magistratura, l'annullamento da parte dell'organo di garanzia appare come una prima conferma di quanto denunciato in questi ultimi giorni.
Escludendo i voti del seggio numero quattro – e sarebbe interessante capire in quanti altri seggi siano avvenuti episodi che lasciano più di un dubbio – comunque, il risultato delle primarie non cambia.
Su Francesca Trapani, come riportavano in questi giorni varie testate, c'è poi un'altra macchia che avrebbe dovuto dare adito a più di un dubbio, in particolare in un contesto difficile come quello dello Zen. Il 30 novembre 2007, quando ancora faceva parte dell'entourage di Leoluca Orlando, in casa sua viene arrestato Salvatore Catalano, detto “il re dello Zen” e noto per essere tra i più importanti colonnelli del clan Lo Piccolo. Accusata per questo di favoreggiamento, venne poi prosciolta da ogni accusa.
«A parti invertite ci sarebbe stata la stessa reazione?» si chiedono, in coro, Giuseppe Lumia e Rosario Crocetta, sostenitori antimafia di Fabrizio Ferrandelli, che poi – coerentemente a quanto detto fin dalla chiusura dei gazebo – riducono tutto ad un problema di “cattiva digestione” della sconfitta. A parti invertite, forse, tutte queste polemiche non si sarebbero nemmeno presentate. Ma questa è un'altra storia...
(foto: ilsussidiario.net)
Andrea Intonti