TRIPOLI, 21 MARZO 2001 - Il rimorchiatore Asso 22 con otto italiani a bordo, sequestrato sabato pomeriggio in Libia da uomini armati che si sono definiti appartenenti a forze militari di Gheddafi, è continuamente monitorato dai satelliti, così come riferisce un portavoce della compagnia Augusta Offshore.
Gli otto italiani “sono ancora a bordo, non sono sbarcati a terra” al porto di Tripoli. Lo ha spiegato il Ministro della Difesa Ignazio La Russa spiegando che: “Si stanno dirigendo verso ovest, ma non sappiamo dove siano veramente diretti perché stanno zig zagando e a bordo ci sono militari libici armati”.[MORE]
“Siamo preoccupatissimi” dice Salvo Arena, il padre di Antonino, uno dei marittimi a bordo dell'Asso 22. Antonino Arena, 34 anni, sposato e padre di un bambino di quattro anni, si era imbarcato a fine gennaio da Augusta e avrebbe dovuto terminare il suo periodo di lavoro in questi giorni. Il padre, comprensibilmente allarmato per la situazione che si è venuta a creare in Libia, lamenta anche l'abbandono da parte degli organi del Governo: “Non ho ricevuto notizie ufficiali da nessuno. Le uniche notizie le apprendiamo dai telegiornali e dai giornalisti che ci chiamano. Non c'è stato alcun funzionario della Prefettura e nessun esponente del Governo che si sia fatto vivo con noi per informarci sulla vicenda. Sarebbe bastata una telefonata, invece niente”.
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