Verona, somministra morfina a un neonato: arrestata infermiera
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VERONA, 3 AGOSTO - La Polizia di Stato di Verona ha arrestato un’infermiera in servizio presso l’Asl locale perché avrebbe somministrato morfina ad un neonato, in assenza di prescrizione medica e senza necessità terapeutiche, provocandogli un’overdose con un importante arresto respiratorio. La donna è stata arrestata dalla Polizia in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Livia Magri su richiesta del pm Elvira Vitulli. [MORE]
Il neonato era ricoverato presso la terapia intensiva neonatale dell'Ospedale Civile di Verona. Gli esami successivi hanno confermato la presenza di oppioidi nel sangue. Secondo quanto ricostruito dalla polizia, nelle ore prima della crisi respiratoria, era stata proprio l'infermiera a tenerlo in braccio.
Dal momento che il quadro clinico era peggiorato, l'infermiera aveva subito ordinato alla collega di somministrare al piccolo un farmaco "antagonista" degli oppiacei, indicando anche il dosaggio. Immediatamente dopo, il bambino aveva ripreso a respirare autonomamente "Quando l'abbiamo arrestata non ha reagito, è stata molto fredda", ha spiegao la polizia in conferenza stampa.
Durante le indagini gli inquirenti hanno anche accertato che nella notte in cui si è verificato l'episodio, un solo neonato nel reparto di terapia intensiva neonatale aveva in prescrizione la morfina, che effettivamente era stata prelevata dalla stessa infermiera. La donna, 43 anni, avrebbe inoltre confidato alle colleghe di somministrare ai neonati morfina e benzodeazepina, pur in assenza di prescrizione, per via orale o nasale, solo per "metterli tranquilli".
Giuseppe Sanzi
(fonte immagine sicilianfan.it)