Anonymous, hacker violano i siti di Expo e del Ministero della Difesa: due arresti
Cronaca Lazio

Anonymous, hacker violano i siti di Expo e del Ministero della Difesa: due arresti

mercoledì 20 maggio, 2015

ROMA, 20 MAGGIO 2015 - Smantellato dalla polizia postale un gruppo di 5 hacker italiani appartenenti ad Anonitaly, uno dei canali più importanti dell'attivismo italiano online. I cinque, che utilizzavano gli account Twitter, avevano violato il sito Ministero della Difesa, sottraendo dati sensibili e informazioni classificate e, pochi giorni fa,  hanno anche sabotato il servizio di vendita di biglietti online di Expo.  [MORE]


Nel corso dell’operazione denominata Unmask, sono stati eseguiti due arresti. A finire in manette, un 31enne di Livorno, noto in rete come “aken”, e un 27enne della provincia di Sondrio, conosciuto invece come “otherwise”, colti in flagranza grazie ad un infiltrato nel gruppo.

Stando a quanto riferito dagli investigatori, i due erano molto conosciuti nel mondo digitale, anche internazionale. Potrebbero essere, secondo la polizia postale e la procura di Roma, gli “imprendibili” di Anonymus, riusciti ad entrare in banche dati inaccessibili, come quella del Ministero della Difesa. In passato avevano attaccato anche il sito della Presidenza del Consiglio, quello del Ministero dell'Interno e quello della Polizia di cui erano stati pubblicati documenti sottratti.


Il 31enne di Livorno è il fondatore di «Operation Greenright», un canale internazionale specializzato negli attacchi informatici a sfondo anarco-ambientalista, nel cui mirino vi erano soprattutto siti industriali, multinazionali e l’Alta velocità. Oltre a lui, sono stati denunciati altri due presunti attivisti livornesi, la cui identità non è ancora stata resa nota. Pare che sia stato proprio il leader a commettere l’errore che ha permesso alla polizia postale di identificarli. Sarebbe, infatti, passato attraverso un hot-spot pubblico (wi-fi) senza attivare il sofisticato sistema di criptazione del segnale utilizzato di solito per impedire agli agenti di individuarli. Nell’appartamento del livornese sono stati sequestrati computer, tablet e smartphone contenenti indirizzi Ip e nomi ritenuti «di estremo interesse» che potrebbero allargare l’inchiesta anche all’estero.


Numerose le perquisizioni effettuate all’alba in alcuni centri sociali di Livorno ma anche di Pisa, dove pare sia presente un gruppo che avrebbe appoggiato il 31enne livornese.


[foto: radio24.ilsole24ore.com]


Antonella Sica

 


Autore
https://www.infooggi.it - Il Diritto Di Sapere

Entra nel nostro Canale Telegram!

Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!

Esplora la categoria
Cronaca.