Blitz al Leoncavallo: sgomberato lo storico centro sociale di Milano
Dopo oltre 30 anni di attività, la polizia esegue lo sfratto in via Watteau
Questa mattina, in via Watteau a Milano, la polizia e l’ufficiale giudiziario hanno eseguito lo sgombero del centro sociale Leoncavallo, realtà simbolo della cultura alternativa milanese attiva dal 1994. L’ordine di sfratto, previsto per il 9 settembre dopo numerosi rinvii, è stato finalmente portato a termine.
Una lunga storia di rinvii e battaglie legali
Lo sfratto del Leoncavallo era stato rinviato oltre un centinaio di volte negli anni. Già nel novembre scorso, il Ministero dell’Interno era stato condannato a risarcire circa 3 milioni di euro ai fratelli Cabassi, proprietari dell’area, proprio a causa del mancato sgombero.
Il futuro incerto del Leoncavallo
Il centro sociale Leoncavallo ha rappresentato per più di tre decenni un punto di riferimento per eventi culturali, concerti, dibattiti e iniziative sociali. Nonostante lo sgombero, l’attività non sembra destinata a fermarsi: nei mesi scorsi l’associazione “Mamme del Leoncavallo” aveva manifestato interesse per un immobile comunale in via San Dionigi, possibile nuova sede per continuare le attività.
Un simbolo di Milano tra memoria e trasformazione
Il Leoncavallo di Milano non è solo un edificio, ma un pezzo di storia della città. Per molti, rappresenta un luogo di aggregazione e controcultura; per altri, un’occupazione abusiva che ha resistito troppo a lungo. Ora resta da capire se le istituzioni e le realtà associative troveranno una soluzione condivisa per preservare almeno parte della sua eredità culturale.
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