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Bovalino: “Pace in Palestina…subito!”. Un evento per chiedere lo stop alla guerra in Palestina ed il cessate il fuoco.

Pasquale Rosaci
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Bovalino:  “Pace in Palestina…subito!”. Un evento per chiedere lo stop alla guerra in Palestina ed il cessate il fuoco.
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Al grido di “Palestina libera” e “Basta riarmo, cessate il fuoco”, si è svolta ieri pomeriggio a Bovalino la manifestazione “Pace in Palestina…subito!” L’evento, è stato organizzato da alcuni attivisti pro-palestina, tra cui Chiara Rabiti, in collaborazione con l’Associazione Auser “Noi ci siamo…” di Bovalino, presente con i responsabili Paolo Graziano (Presidente) e Antonio Pecorella (Vice Presidente), oltre ai numerosi soci.

All’evento hanno partecipato cittadini provenienti anche dai paesi limitrofi e dalla vicina Reggio, studenti dei vari istituti scolastici locali, il Sindaco di Bovalino, Vincenzo Maesano, che ha voluto presenziare con buona parte della sua Giunta comunale, portando di fatto la piena e totale solidarietà delle Istituzioni al popolo palestinese, un popolo che come sappiamo tutti è profondamente colpito e martoriato dai continui attacchi israeliani che non fanno altro che seminare morte, soprattutto tra i bambini, donne ed anziani (altissimo il numero fin qui raggiunto: oltre circa 50 mila), vittime innocenti di quello che ormai è definito da tutti uno sterminio senza fine, praticamente un genocidio.

È stato presente anche il responsabile locale della CGIL bovalinese e direttore del Caf, Vincenzo Carbone.

Il raduno si è svolto in maniera ordinata alle ore 18 presso il “Parco Diritti dei Bambini”, per poi snodarsi in un corteo silenzioso e dal tono quasi funereo per le tante vittime innocenti di Gaza, che ha percorso via XXIV maggio fino a raggiungere Piazza Marino dove ci sono stati i vari interventi. Bandiere della Palestina, cartelloni e slogan sono stati in bella mostra al fine di sensibilizzare tutti sul grave problema che sta vivendo il mondo, un mondo sempre più vicino all’esplosione della terza guerra mondiale che non potrà che portare morte e distruzione dappertutto e che è assolutamente da scongiurare.

“È una tragedia umanitaria quello che sta succedendo ormai da diverso tempo in Palestina -ha detto il Sindaco di Bovalino, Vincenzo Maesano- con questo conflitto che, purtroppo, vede sempre più coinvolti i bambini e le loro famiglie, e questo è qualcosa di inaccettabile perché ci fa rivivere, oggi, qualcosa che l’umanità aveva già vissuto molti anni fa e addirittura anche secoli fa. La pace è qualcosa che non deve essere solo preservata a beneficio delle future generazioni, ma valorizzata sempre e comunque. Noi siamo qui per accompagnare ed assistere questo corteo che vuole soprattutto sensibilizzare l’opinione pubblica nazionale sui gravi fatti che stanno accadendo nella terra di Gaza dove intere famiglie sono costrette a vivere sotto le bombe, tra le macerie e costrette a patire la fame in maniera indiscriminata. Speriamo che la parola “Pace” emerga sempre più e venga tenuta in debita considerazione, non solo in questo ma in tutti gli altri conflitti che coinvolgono e affliggono l’intera umanità.”

Particolarmente coinvolgente l’intervento, in Piazza Marino, dell’attivista Chiara Rabiti che è andata dritta al nocciolo della questione facendo subito delle chiare ed esplicite richieste al Sindaco e, quindi, al Comune di Bovalino: “Come nel resto d’Italia, facciamo oggi qui alcune richieste affinché il Comune, per il tramite del suo Sindaco Vincenzo Maesano, riconosca lo Stato di Palestina e spinga sul Governo nazionale per chiedere: l’immediato “cessate il fuoco” a Gaza; che si restituiscano immediatamente i territori occupati illegalmente da Israele; che vengano rilasciati gli oltre 6 mila palestinesi detenuti illegalmente e costretti a vivere in maniera disumana; che non si forniscano più le armi di distruzione umanitaria allo Stato d’Israele; che venga esposta sulla facciata del Comune la bandiera di Palestina come simbolo di sostegno e di umanità.

Queste richieste, fatte oggi qui, saranno contemplate anche in una lettera ufficiale che invieremo a breve alle varie Istituzioni. Ci tengo a precisare che queste nostre richieste sono state già accolte in Calabria da altri Comuni, come Reggio Calabria, Caulonia e Siderno. Stiamo cercando di fare rete regionale con tutte le organizzazioni per divulgare il più possibile questo nostro messaggio. L’obiettivo è quello di far pressione sulla nostra regione, ma che di conseguenza possa valere da sprono anche nei confronti delle altre regioni e di tutto il Governo nazionale affinché prenda una posizione concreta per stare dalla parte giusta della storia.

Qualcosa, comunque, si sta muovendo, e vi comunico che alcune navi cariche di armi, che dovevano partire dai porti di Marsiglia e Genova, non sono state caricate dai portuali e quindi stanno viaggiando vuote verso la loro meta. Con l’occasione, rendo altresì noto, che il prossimo 14 giugno ci sarà un’altra manifestazione a Cosenza contro il genocidio ed il riarmo. Ringrazio tutti per la presenza.”

Emblematico ed illuminante anche l’intervento di Scjucli, cittadino palestinese che vive da anni in Italia e che ha portato all’attenzione della gente presente la sua personale esperienza vissuta nel corso di un suo recentissimo viaggio in terra di Palestina. Un viaggio che gli ha fatto toccare con mano il dolore e la tragedia vissuta dal suo popolo.

I bambini a Gaza vengono sistematicamente uccisi perché sono scomodi e non devono avere un futuro, e anche perché non devono contrastare i piani espansionistici sionisti. Piace o non piace in Palestina c’erano i palestinesi, come in Italia ci sono gli italiani ed in Spagna gli spagnoli, ma Israele ha prima demolito e poi cacciato il popolo palestinese dalla sua terra e questa è ormai storia.

Per far nascere lo stato di Israele hanno distrutto 530 villaggi e paesi, Israele è nato sull’olocausto vissuto dal nostro popolo e contraddistinto dal termine nakba (che significa esodo forzato di oltre 700 mila palestinesi).

Quello che sta succedendo a Gaza è una pulizia etnica messa già in atto da anni, ora bisogna dire con forza basta. Israele è una grande ipocrisia, una grande bugia nata sull’ipocrisia dell’occidente che ha voluto creare questo Stato sulla pelle dei palestinesi. Un dato è certo ed è quello che il popolo palestinese è stato ed è cacciato dalla sua terra, ma la Palestina non è tifo, la Palestina è storia, è cultura, è stato un paese con la sua moneta, la sua banca centrale, le sue amministrazioni e con le sue bellezze naturali paragonabili a tante città europee, li c’era ricchezza e c’era benessere, ora solo…distruzione.

Ma quando si doveva creare lo Stato d’Israele l’occidente diceva che la Palestina era una terra desertica e che non c’era nulla, niente di più falso ed è per questo che noi diciamo che tutto è nato da una grande bugia fatta non soltanto a noi ma al mondo intero.”

A seguire, gli altri interventi in una Piazza Marino che ha ascoltato in religioso silenzio, ma dal quale è merso un solo ed un unico grido…“Palestina libera”

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Scritto da Pasquale Rosaci

Giornalista di InfoOggi

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