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Ucraina, spiragli di pace a Berlino: Zelensky propone il congelamento del fronte

Redazione
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Ucraina, spiragli di pace a Berlino: Zelensky propone il congelamento del fronte
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Negoziati più intensi che mai tra Usa, Ue e Nato. Kiev apre a un compromesso sulla Nato in cambio di garanzie di sicurezza

I negoziati sulla guerra in Ucraina entrano in una fase cruciale. A Berlino si susseguono incontri ad altissimo livello tra Stati Uniti, Unione Europea e Nato, con la partecipazione diretta del presidente ucraino Volodymyr Zelensky e degli inviati statunitensi. Sul tavolo, un’ipotesi che fino a pochi mesi fa sembrava impraticabile: congelare la linea del fronte e avviare successivamente un confronto sui territori contesi.

Zelensky a Witkoff: prima tregua, poi dialogo sui territori

Durante il confronto con l’inviato americano Steve Witkoff, Zelensky ha ribadito una linea chiara: cessate il fuoco immediato lungo l’attuale linea del fronte e solo in un secondo momento l’apertura di negoziati politici sul Donbass. Una proposta che mira a fermare le ostilità senza riconoscere formalmente le conquiste territoriali russe.

Secondo fonti diplomatiche, Kiev sarebbe disposta a rinunciare all’adesione alla Nato, ma solo in cambio di garanzie di sicurezza concrete, paragonabili all’articolo 5 dell’Alleanza Atlantica, fornite da Stati Uniti ed Europa.

Il nodo del piano di pace USA: Washington accelera, Kiev frena

I colloqui tra delegazioni ucraine e statunitensi si stanno rivelando complessi. Gli Stati Uniti spingono per una soluzione rapida, mentre l’Ucraina e i partner europei chiedono maggiore chiarezza su due punti fondamentali:

  • il ritiro delle truppe russe dal Donbass
  • la definizione vincolante delle garanzie di sicurezza

Secondo il Wall Street Journal, la parte americana non sarebbe disposta a modificare in modo sostanziale la propria bozza di piano di pace, trasformando il negoziato in un vero e proprio braccio di ferro diplomatico.

Germania protagonista: “Negoziati mai così seri”

Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha definito i colloqui di Berlino “i più seri mai condotti” dall’inizio del conflitto. La scelta della capitale tedesca come sede del dialogo sottolinea il ruolo centrale dell’Europa nel tentativo di costruire una pace duratura.

Secondo Wadephul, l’ipotesi di una rinuncia ucraina alla Nato in cambio di garanzie reali potrebbe rappresentare una base negoziale accettabile anche per Mosca, a patto che la Russia dimostri una reale volontà di cessate il fuoco.

UE e Nato al tavolo: summit decisivo a Berlino

In serata è previsto un incontro con i leader europei e i vertici di Ue e Nato, tra cui Ursula von der Leyen, Emmanuel Macron, Giorgia Meloni, Donald Tusk e Mark Rutte. Obiettivo: valutare il piano di pace rivisto da Kiev e rafforzare il coordinamento occidentale.

Sul tavolo anche la possibilità di utilizzare i beni statali russi congelati per sostenere l’Ucraina, tema che sarà discusso nel prossimo vertice UE.

Kallas avverte: “Il Donbass non è il traguardo finale di Mosca”

Dura la posizione dell’Alta Rappresentante UE Kaja Kallas, secondo cui la conquista del Donbass rappresenterebbe solo un primo passo. “Se la Russia lo prende, l’intera Ucraina sarà a rischio, e con essa anche altre regioni europee”, ha dichiarato.

Per Bruxelles, le garanzie di sicurezza non possono limitarsi a documenti o promesse: servono truppe, capacità militari reali e impegni vincolanti.

Guerra sul campo: droni, esplosioni e nuovi attacchi

Mentre la diplomazia prova a fare passi avanti, il conflitto resta acceso. Droni ucraini avrebbero colpito aree intorno a Mosca, mentre la Russia rivendica nuovi avanzamenti nel sud-est dell’Ucraina. Attacchi aerei e contraerei continuano anche a Rostov sul Don e in diverse regioni ucraine, a conferma di un equilibrio ancora estremamente fragile.

Uno scenario aperto, tra spiragli di pace e diffidenze

Il dialogo di Berlino segna un passaggio chiave: per la prima volta tutte le parti riconoscono la necessità di compromessi, ma restano profonde diffidenze, soprattutto verso Mosca. Il successo dei negoziati dipenderà dalla capacità di trasformare le dichiarazioni in garanzie concrete e di fermare le armi prima che la guerra produca nuove escalation.

Il mondo osserva: la pace in Ucraina potrebbe passare da Berlino, ma il cammino resta stretto e carico di incognite.


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Scritto da Redazione

Giornalista di InfoOggi

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