Brescia Calcio fuori dal professionismo: il Comune interviene per salvare l’identità sportiva


Brescia Calcio fuori dal professionismo: il Comune interviene per salvare l’identità sportiva
Brescia, 6 giugno 2025 — Un giorno storico, ma amaro, per il calcio bresciano: il Brescia Calcio è ufficialmente fuori dal professionismo. Massimo Cellino non ha rispettato le scadenze per il pagamento di stipendi, contributi e ritenute fiscali, sancendo così la fine di un’era lunga 114 anni.
Secondo quanto riportato da (Bresciaoggi fonte), la società è ormai condannata: senza il rispetto degli obblighi economici, l’iscrizione alla prossima stagione è impossibile. L’esclusione verrà formalizzata non prima del 26 giugno, ma la realtà è sotto gli occhi di tutti. La sede di via Solferino è stata teatro di un mesto abbandono, con dipendenti visti lasciare gli uffici con effetti personali, mentre l’ex capitano Dimitri Bisoli ha espresso il suo dolore sui social: «Oggi sono stati calpestati 114 anni di storia, ma il Brescia non morirà mai».
La Loggia si mobilita: obiettivo continuità calcistica
Di fronte al fallimento, il Comune di Brescia non resta a guardare. La sindaca Laura Castelletti si è immediatamente attivata per preservare il valore sportivo e sociale del calcio in città. In una nota ufficiale, la Loggia ha dichiarato: «Il Comune ha deciso di intervenire per tutelare la continuità del calcio a Brescia e il valore sportivo, sociale e identitario che esso rappresenta».
L'amministrazione ha avviato un dialogo con le società provinciali di Serie C: Feralpisalò, Lumezzane e Ospitaletto. Nonostante i primi rifiuti di Feralpi e Lumezzane, l’Ospitaletto, fresco di promozione in Serie C, potrebbe essere il punto di ripartenza. L’obiettivo è chiaro: trovare una squadra disposta a cambiare denominazione e identità per rappresentare Brescia nel calcio professionistico.
La voce dei tifosi: protesta e speranza
La reazione dei tifosi è stata immediata. Già dalla mattina, gruppi di supporter si sono radunati sotto la Loggia e davanti alla sede del club, intonando cori contro Cellino e mostrando solidarietà ai dipendenti. In serata è previsto un ulteriore raduno alle ore 21 nel parcheggio dello stadio, come comunicato dalla Curva Nord.
La città è ferita ma non si arrende. La determinazione dei tifosi e l’impegno delle istituzioni lasciano uno spiraglio aperto alla speranza di una rinascita, magari dalla Serie C, per un Brescia che, come ricordato da Bisoli, «non è una persona sola, ma tutti noi».
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