Calcio. Brescia giù, Samp salva? Tutti i sospetti sulla Serie B


Caso Brescia e Serie B: tra penalizzazioni, Sampdoria e Figc, ecco perché la retrocessione sembra già scritta
La crisi del Brescia tra giustizia sportiva, interessi economici e l’ombra della Sampdoria
Il destino del Brescia Calcio sembra segnato. Nonostante la stagione si sia chiusa sul campo con la salvezza, si fa sempre più concreta la possibilità che la squadra venga retrocessa in Serie C a causa della presunta irregolarità nell’utilizzo dei crediti d’imposta.
Il verdetto non è ancora ufficiale, ma tra indiscrezioni, voci di corridoio e sospetti alimentati dai media e sui social, la condanna appare già scritta: 4 punti di penalizzazione, che porterebbero il club lombardo a quota 39, terz’ultimo in classifica. A salvarsi sarebbe il Frosinone, mentre la Sampdoria—oggi in Lega Pro—potrebbe addirittura disputare i play-out contro la Salernitana.
Penalizzazione immediata o differita? Il doppio peso della giustizia sportiva
Il nodo centrale della vicenda è la diversa gestione dei procedimenti tra Brescia e Trapani, società entrambe coinvolte nell’utilizzo di crediti d’imposta ritenuti non validi dall’Agenzia delle Entrate.
La tempistica dei controlli
- Il 28 febbraio, la Covisoc segnala a Entrate di Brescia e Trapani l’uso dei crediti per saldare Inps e Irpef entro il 17 febbraio.
- Il Trapani riceve lo schema d’atto di recupero il 22 aprile.
- Il Brescia viene notificato solo il 9 maggio.
Eppure, già il giorno prima—domenica pomeriggio—la Gazzetta dello Sport lancia lo scoop: il Brescia ha violato le norme. Del Trapani, però, nessuna notizia, nonostante la situazione fosse nota da settimane.
Un trattamento diverso per il Trapani?
Il Trapani Shark, squadra di basket dello stesso imprenditore romano Valerio Antonini, è stato penalizzato di 4 punti, ma da scontare la prossima stagione. Stessa cosa accadrà per il Trapani Calcio.
Perché Brescia viene colpita subito?
Molti si interrogano: perché il Brescia è stato deferito a fine campionato, mentre in casi simili (come la Triestina in Serie C) la penalizzazione è arrivata immediatamente? La risposta ufficiale non c’è, ma i sospetti si moltiplicano.
L’ombra della Sampdoria: il sospetto di un disegno favorevole
Sempre più osservatori ipotizzano un intreccio che favorirebbe la Sampdoria. Lo stesso rinvio dei play-out tra Salernitana e Frosinone alimenta i dubbi. Perché non si è giocato regolarmente, prevedendo la riammissione della perdente in caso di penalizzazione del Brescia, come avvenuto due anni fa?
Il piano di salvataggio della Sampdoria e il ruolo della Figc
Il quotidiano La Verità ha ricordato come due anni fa la Sampdoria evitò il fallimento grazie a un piano di ristrutturazione dei debiti, garantito dalla Figc e approvato dal Tribunale di Genova. Il piano prevedeva:
- Promozione in Serie A entro il 2024.
- Salvezza in A nel 2025.
Nessun obiettivo è stato centrato. Anzi, i blucerchiati sono scivolati in Serie C. Nonostante ciò, il piano è stato prorogato di un anno e oggi il club può ancora sperare nei play-out, contro ogni logica sportiva.
Il documento c’era, ma il Brescia rischia comunque
Il Brescia ha presentato i documenti richiesti entro il 17 febbraio, firmati dal rappresentante legale Luigi Micheli e dal presidente del collegio sindacale Pierluigi Bettera. Nonostante ciò, si prospetta la retrocessione a tavolino.
Serie B a 22 squadre? Il nodo dei diritti e della mutualità
La Sampdoria, la Salernitana e il presidente del Brescia Massimo Cellino spingono per un allargamento della Serie B a 22 squadre, come previsto dallo statuto della Lega. Ma la proposta è osteggiata da molte società cadette: aumentare il numero delle squadre ridurrebbe i ricavi della mutualità, che quest’anno ammontano a 6,5 milioni di euro.
Conclusione: una Serie B al centro delle tensioni
In questo clima teso, con decisioni prese all’ultimo minuto e trattamenti differenziati, il futuro del Brescia si gioca più nei tribunali che sul campo. Il rischio è che la credibilità dell’intero sistema venga compromessa, tra giustizia sportiva a due velocità, interessi economici e pressioni politiche interne alla Figc.